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Castello delle Cerimonie, parla Donna Imma Polese: «Trattiamo tutti da re. Ci attendono altre stagioni in tv» – L’INTERVISTA

Mentre si rincorrono le voci di una chiusura della Sonrisa, il Castello delle Cerimonie, i Polese si dichiarano sereni. Quando li raggiungiamo sono impegnati nei preparativi de “La pizza stellata”, kermesse che si terrà presso il fastoso albergo napoletano di cui si paventa il sigillo. Nel corso della serata saranno premiati diversi pizzaioli stellati provenienti da tutto il mondo. A tributarli sarà di rigore Donna Imma, nota anche come “Regina del castello”, titolo riconosciutole dai numerosi telespettatori de Il castello delle cerimonie. Il reality in onda su Real Time e ambientato al Grand Hotel La Sonrisa di Sant’Antonio Abate vanta già 12 stagioni, ma, stando ai rumor, rischierebbe di non proseguire: sulla sontuosa struttura che ospita il format pesa il reato di lottizzazione abusiva. Sono in tanti a rifiutarsi di credere che sui Polese stia per calare il sipario, ma la sentenza prevede l’acquisizione al patrimonio comunale del loro complesso immobiliare, che ammonta a 44 mila metri quadri. L’attività dovrebbe cessare entro l’anno, ma da La Sonrisa fanno sapere di avere prenotazioni fino al 2026 e si parla di un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Qual è la verità? L’abbiamo chiesto a Donna Imma, che ci ha risposto con un deciso, anche se assestato con la sua proverbiale soavità: «No comment».

Donna Imma, ci dica almeno se le sorti del Castello sono in bilico.

«Mi dispiace, ma su questo non posso rilasciare dichiarazioni. Del resto, non c’è nulla da dire».

E della trasmissione “Il Castello delle Cerimonie” ci saranno altre stagioni?

«Sicuramente ci saranno, ma non posso dire niente a riguardo».

Ci tante altre cose di cui parlare. Ad esempio, il legame tra lei e suo marito. Come vi siete conosciuti?

«Qui, al Castello, dove Matteo venne in occasione della comunione di sua nipotina. S’è venuto a “pizzicare” la principessa nel castello (ride). Ci ha saputo fare».

Cosa fece per conquistarla?

«Eh, tante cose… Era pieno di attenzioni, premure. Un galantuomo. Ci sposammo sei mesi dopo».

Siete così uniti dopo tanti anni…

«Siamo sposati da 35 anni e ci amiamo come il primo giorno. Non abbiamo mai attraversato fasi di crisi. Ogni tanto sì, capita di discutere, ma dopo cinque minuti di broncio torniamo ad amarci più di prima».

C’è ancora passione?

«C’è molto di più… Non ci manca niente».

Come si immagina, al fianco di don Matteo, tra vent’anni?

«Un po’ invecchiata in viso, ma mai nel mio amore per lui».

Qualcuno vi rimprovera di essere trash, pacchiani.

«A noi non risulta di essere trash. Siamo semplici, autentici e diamo importanza ai veri valori, come la famiglia. Anche i nostri clienti vengono criticati, però non si è capito quali siano le loro colpe. È gente che, nel giorno più importante della vita, vuole solo divertirsi, festeggiare. Io continuo a onorare il motto del mio caro padre, la buonanima di don Antonio Polese: “Non ospitiamo solo lord, ma trattiamo tutti da re”».

Da quando è teatro di un format, il Castello è conosciutissimo. Ma prima godeva della stessa fama?

«Assolutamente sì! È sempre stato una struttura richiestissima, di grande importanza, celebre per le feste che vengono date».

Per strada la gente vi riconosce?

«Ma certo! Io evito proprio di uscire, perché le persone mi rincorrono. Succede soprattutto a Milano, Roma, Capri… Non ho più privacy (ride), ma, scherzi a parte, mi trattengo volentieri con la gente che mi ferma».

Grazie, donna Imma…

«Grazie a voi. Mi piace concludere con un invito che mio padre rivolgeva sempre ai giornalisti: quest’articolo scrivetelo con la mano del cuore».

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