La commissione parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), presieduta dall’ex ministro della difesa Lorenzo Guerini, del Pd, ha approvato all’unanimità e trasmesso di conseguenza al Parlamento la relazione sull’utilizzo dello “spyware Graphite”, un software specifico per le intercettazioni che utilizza una tecnologia, di uso prevalentemente militare, che permette di leggere tutti i contenuti di un telefono infettato, comprese i microfoni ambientali e i messaggi privati e crittografati, prodotto dall’azienda israeliana Paragon solution, da parte dei servizi segreti italiani. Nel documento, inviato ai presidenti di Senato, Ignazio La Russa, e Camera, Lorenzo Fontana, si legge: «risulta al Comitato che l’attività informativa posta in essere dai servizi di informazione per la sicurezza nei confronti degli operatori per i migranti Luca Casarini e Giuseppe Caccia e dell’avvocato David Yambio, – anch’egli da anni impegnato da anni nel contrastare la tratta di esseri umani nel Mediterraneo – è stata autorizzata nelle forme e nei limiti previsti».
La relazione
In pratica non è stato messo in campo nessun comportamento contrario alla legge. Mentre, non c’è «alcuna attività informativa da parte dei servizi in relazione ad utenze in uso al sacerdote don Mattia Ferrari», cappellano di bordo della nave Ong Mediterranea Saving Humans, che raccontò di essere stato avvisto da Meta (la società di Facebook e Wathsapp) dello spyware in oggetto. Stessa cosa per quanto riguarda il direttore della testata online Fanpage, Francesco Cancellato, che aveva denunciato anche lui di essere stato avvisato da Meta dell’attività di spionaggio subita.
Il contenuto
La relazione del Copasir spiega che «sulla base dell’istruttoria svolta risulta che tali attività si siano dispiegate nell’ambito di due distinte operazioni». La prima, la cui delega è stata rilasciata il 23 dicembre 2019 dal presidente del Consiglio dei ministri pro tempore – all’epoca Giuseppe Conte – per essere successivamente autorizzata dal procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Roma, si è conclusa nel mese di marzo 2020, coinvolgendo Luca Casarini e Giuseppe Caccia La seconda, di natura più ampia, la cui delega è stata rilasciata sempre da Conte il 26 maggio 2020, si è conclusa nel mese di maggio 2024, previe autorizzazioni del Procuratore generale presso la Corte d’appello di Roma per le parti di competenza e sulle successive proroghe. Nell’ambito di tale operazione risultano attenzionati i tre operatori Casarin, Caccia e Yambio.
Il dibattito
Ovviamente, la relazione ha scatenato un acceso dibattito politico, anche perché lo stesso Copasir chiede alle Camere di intervenire «per rafforzare le sue competenze». Polemiche che vedono il centrosinistra lamentare «una mancanza di chiarezza», come afferma l’europarlamentare Sandro Ruotolo.