Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, è stato condannato a otto mesi di reclusione con l’accusa di aver rivelato il segreto d’ufficio in relazione alla vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito.
La sentenza è stata emessa dal collegio di giudici dell’ottava sezione penale del tribunale di Roma, dove si è svolta l’ultima udienza del processo relativo alla vicenda dell’anarchico detenuto in carcere al regime del 41-bis.
Il sottosegretario alla Giustizia venne rinviato a giudizio dalla gup di Roma Maddalena Cipriani dopo che la gip Emanuela Attura aveva disposto l’imputazione coatta.
La procura di Roma aveva chiesto invece l’archiviazione del procedimento ritenendo possibile l’esistenza oggettiva della violazione, ma senza le prove dell’elemento soggettivo, ritenendo che Delmastro fosse consapevole dell’esistenza del segreto. Il pubblico ministero, Paolo Ielo, nella sua requisitoria di questa mattina aveva sollecitato l’assoluzione.
I giudici hanno riconosciuto a Delmastro le attenuanti generiche, la sospensione della pena e applicato l’interdizione di un anno dai pubblici uffici.
Respinte, invece, le richieste di risarcimento avanzate dalle parti civili, quattro parlamentari del Pd.
Commentando la condanna, il sottosegretario ha affermato: «Spero ci sia un giudice a Berlino ma non mi dimetto».