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Caso Almasri, respinta la mozione di sfiducia a Nordio: «Accusato di tutto, sembra l’inquisizione»

L’aula della Camera ha respinto con 215 voti contrari, 119 favorevoli e nessun astenuto la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni nei confronti del ministro della Giustizia Carlo Nordio. La mozione era stata avanzata in seguito al caso Almasri.

Nordio: «Accuse ricordano inquisizione»

Il ministro Nordio, nel suo intervento, ha dichiarato di essere stato «accusato di tutto», citando tra le contestazioni la responsabilità per il numero dei suicidi in carcere, le nomine del garante, il sovraffollamento carcerario, il panpenalismo, la situazione delle madri detenute, una presunta crociata contro le intercettazioni e il dossieraggio dei parlamentari. Ha definito le accuse come un «complesso Cahier del Doléances, che ricorda l’inquisizione».

Nordio: «Ministro non è passacarte, da Cpi inesattezze»

Nordio ha poi precisato che il «ministro non è un passacarte ma un organismo che deve attivare un’attività istruttoria rapportandosi ad organi di governo e organi che non sono di governo». Ha aggiunto che tale attività si rende necessaria quando gli atti rivelano dubbi o inesattezze, riferendosi all’errore contenuto nel primo provvedimento della Corte penale internazionale relativo a una discrepanza di date.

Nordio: «Attacchi per evitare riforma, non vacilleremo»

Il ministro ha espresso il sospetto che gli attacchi ricevuti siano «programmati per evitare la madre di tutte riforme legata alla separazione carriere e al sorteggio». Ha tuttavia assicurato che, nonostante le critiche, il governo non intende «vacillare» e che la riforma andrà avanti con determinazione.

Le reazioni delle opposizioni

Le opposizioni hanno mantenuto toni fermi nei confronti del ministro. Elly Schlein (Pd) ha contestato a Nordio di non aver trasmesso gli atti e di aver mentito al Paese, chiedendo chi gli avesse indicato di non agire e di disporre il rientro di Almasri in Libia con un volo di Stato. Angelo Bonelli (Avs) ha chiesto le dimissioni del ministro, definendole un «atto di igiene politica». Maria Elena Boschi (Iv), pur esprimendo stima personale per Nordio, ha dichiarato che il ministro ha «mentito in quest’aula» in merito alla liberazione di Almasri e ha sollecitato le sue dimissioni.

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