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Caso Almasri, Meloni attacca i magistrati: «Atto voluto contro di me. Vorrebbero governare»

Giorgia Meloni non arretra di un millimetro, dopo l’arrivo dell’avviso di garanzia per il suo conto e per i ministri Nordio, Piantedosi e Mantovano, in merito al caso Almasri. «L’atto era chiaramente voluto – ha rimarcato la premier intervenendo all’evento La Ripartenza organizzato da Nicolo Porro a Milano – Tutti sanno che le Procure in queste cose hanno la loro discrezionalità». Meloni ha poi puntato il dito contro i magistrati, in una arringa che ricorda quelle ormai famose di Silvio Berlusconi. «Se alcuni giudici vogliono governare, si candidino e governino – ha replicato la presidente del Consiglio – Alcuni giudici, pochi, vogliono decidere le politiche industriali, ambientali, dell’immigrazione, come riformare la giustizia. Vogliono comandare loro». Non si sono fatte attendere le risposte dei magistrati, in merito alla procedura legale seguita dal procuratore Francesco Lo Voi.

«La Procura ha adempiuto a un obbligo di legge – hanno ribadito a Meloni dall’associazione nazionale magistrati – quella inviata alla premier è una comunicazione prevista in seguito al deposito di una querela circostanziata».

Le reazioni della politica

Il caso Almasri tiene ancora banco da destra a sinistra, mentre continuano a rincorrersi le prese di posizione. A partire da quelle più vicine alla premier. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è tornato a criticare il procuratore capo Lo Voi. «Non è un atto dovuto, c’è una scelta – ha detto il vicepremier – frutto di una richiesta di un avvocato che era stato al Governo di sinistra».

Tajani è poi passato all’attacco della Corte Penale Internazionale, definendone singolare le modalità. «Perché non si è intervenuto prima? Perché non ha chiesto alla Germania di fermarlo, visto che girava indisturbato per l’Europa?». Dal partito della premier è arrivata invece la stoccata nei confronti del procuratore Lo Voi, per la presunta vicenda dei voli di Stato. Aerei che il magistrato avrebbe usato, per motivi di sicurezza, per spostarsi da Roma a Palermo. «Occorre fare chiarezza su questo punto – ha dichiarato Salvo Sallemi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato – Sarebbe imbarazzante scoprire che il procuratore è in contrasto con Palazzo Chigi, perché vuole utilizzare l’aereo di Stato il fine settimana».

Critiche le opposizioni

Si infiammano le opposizioni, a partire da Schlein, segretaria del Partito Democratico, la quale ha criticato l’atteggiamento vittimistico della premier. «È evidente che Meloni alzi lo scontro coi giudici per non parlare del merito della questione: la scelta politica di riportare a casa un torturatore libico». La replica di Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle è arrivata via social. «A Palazzo Chigi abbiamo una donna premier bugiarda seriale, una cartomane che mischia le carte». Il deputato di Italia Viva, Francesco Bonifazi, ha chiesto un’interrogazione in merito ai criteri con cui vengono concessi i voli di Stato.

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