Dazi, tutela delle imprese e lotta alla concorrenza sleale: sono i temi affrontati dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso durante l’inaugurazione della Casa del Made in Italy di Caserta. Nel mirino del ministro l’«ultra fast fashion», il sistema di vendita online che «fa credere al consumatore che un prodotto sia italiano, quando in realtà è realizzato in Cina a bassissimo costo, violando norme ambientali e lavorative e usando materiali dannosi». Urso ha annunciato una norma già all’esame del Parlamento che punta a rendere le piattaforme digitali responsabili dei prodotti e dei messaggi rivolti ai consumatori, per fermare «milioni di pacchi che arrivano in Europa spacciando per Made in Italy ciò che non lo è». Tuttavia, ha ricordato, la politica doganale è competenza dell’Ue, e serve quindi un’azione comune. «Il Made in Italy è una questione di reputazione – ha concluso Urso –: dobbiamo dimostrare che è sostenibile sul piano della legalità, dell’ambiente e del lavoro».
Caserta, Urso apre la lotta al falso Made in Italy: nel mirino del ministro l’«ultra fast fashion»
di Redazione