LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Re Carlo III è stato formalmente incoronato nell’abbazia di Westminster con la deposizione sul suo capo della Corona di Sant’Edoardo. L’atto si è compiuto dopo l’unzione religiosa con l’olio santo e il solenne giuramento nella mani dell’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, di fedeltà alla leggi del Regno e alla Chiesa d’Inghilterra. Una cerimonia che ha proiettato il trono d’Inghilterra in un futuro che Elisabetta II non era riuscita, nel suo lungo regno, a comprendere e gestire. Per la prima volta l’investitura ha visto coinvolte quattro diverse religioni, tutte le lingue del regno e ogni diversità di genere. Il mondo ha assistito a un momento che resterà impresso nella storia, come la proclamazione di un Papa. La lunga celebrazione all’interno dell’Abbazia di Westminster ha avuto momenti di grande fascino, con Re Carlo III visibilmente compreso nel suo ruolo e che più volte ha tradito, con il suo sguardo triste, il pensiero nei confronti della madre scomparsa lo scorso 8 settembre. E anche consapevole di quello che gli aspetta negli anni della sua reggenza, dovendo gestire un regno sempre più diviso e stratificato. Dovrà essere un Re in grado di comprendere la diversità, e non basterà il suo impegno nei confronti dell’ambiente a renderlo popolare. Carlo III sarà a capo di un regno che non vuole più essere tale, che alla luce delle elezioni locali di appena 24 ore prima vuole tendere a sinistra, con un tonfo clamoroso da parte dei conservatori e una crescita, prevista, da parte dei laburisti e, segnale importantissimo, dei Liberal-Democratici e dei Verdi. Il fervore pro-monarchico c’è, è dimostrato dalle migliaia di persone che si sono accampate sul percorso della cerimonia già giorni prima dell’incoronazione e dal corteo che ha celebrato il Re e la Regina. Ma nel resto della città le reazioni sono tiepide. L’incoronazione è costata 125 milioni di sterline ai contribuenti britannici. Re Carlo III dovrà essere un grande sovrano anche per farlo dimenticare.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-
Abbandona la città per le campagne del Foggiano: «Io, architetto tornato nella terra del nonno»
Di Flavia Di Maio9 Novembre 2024