“Senza respiro”, è la condizione attuale che vive il sistema penitenziario italiano. Il nuovo report di Antigone denuncia condizioni critiche nelle carceri italiane: sovraffollamento, spazi minimi, carenza di personale e boom di suicidi. La situazione è grave anche negli istituti minorili.
Nel nuovo rapporto l’associazione Antigone segnala che su 189 istituti, solo 36 non sono sovraffollati, mentre 58 superano il 150% di capienza. In 30 carceri visitati, i detenuti vivono in spazi inferiori ai 3 mq a testa. San Vittore, Foggia e Lucca i casi più critici. A fronte di oltre 62mila reclusi, la capienza è scesa di 900 posti in due anni, mentre i detenuti sono aumentati di 5mila.
La situazione non è migliore nei carceri minorili con 9 Istituti su 17 sovraffollati. Negli ultimi due anni un aumento del 54% con 611 giovani detenuti. Al Beccaria di Milano e a Cagliari si registra un tasso del 150%. Carenze all’assistenza: 1 educatore ogni 64 detenuti, solo 1,7 mediatori ogni 100 stranieri.
Allarmante il quadro sulla salute mentale. Nel 2024 si contano 91 suicidi, record storico, e un +4,1% di atti di autolesionismo. Meno di un detenuto su tre lavora, quasi esclusivamente per l’amministrazione penitenziaria. Il report fotografa un carcere che punisce, ma non rieduca.