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Caos calmo sui mercati, né Orso né Toro: in attesa dei dazi le Borse “galleggiano”

La seduta sui principali mercati mondiali di ieri conferma la tendenza registrata nelle ultime settimane e cioè che i timori sui dazi americani paiono attenuarsi. Soprattutto, perché, secondo gli analisti macroeconomici, le intese tra gli Usa e i diversi mercati mondiali sono possibili. Di conseguenza, prima di innescare panico per ora i player mondiali preferiscono…
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La seduta sui principali mercati mondiali di ieri conferma la tendenza registrata nelle ultime settimane e cioè che i timori sui dazi americani paiono attenuarsi. Soprattutto, perché, secondo gli analisti macroeconomici, le intese tra gli Usa e i diversi mercati mondiali sono possibili. Di conseguenza, prima di innescare panico per ora i player mondiali preferiscono “galleggiare”, in attesa che il quadro sul libero scambio assuma contorni più definiti.

Borse ottimiste, ma non troppo, con gli investitori lievemente positive su un accordo tra gli Stati Uniti e l’Europa, in merito alla questione dei dazi, ma anche per quanto riguarda il futuro dei commerci tra le due sponde dell’oceano Atlantico. Piazza Affari ha chiuso le contrattazioni con un deciso rialzo di quasi l’1 per cento del Ftse Mib con lo spread tra Btp e Bund tedeschi che si ferma a 88 punti, confermando lo stato di salute dell’economia italiana. Meglio fanno Parigi con il Cac che guadagna quasi un punto e mezzo e Francoforte con l’indice Dax che segna in chiusura più 1,29. Sulla stessa tendenza le restanti borse del mercato unico e anche Londra che chiude con mezzo punto percentuale in più.

Gli altri riferimenti

Di segno diverso il rapporto Euro/Dollaro dopo i rialzi a favore della valuta europea dei giorni scorsi. Ieri, grazie alla smentita da parte del presidente Usa, Donald Trump, sul potenziale licenziamento del numero uno della Federal Riserve, Jerome Powell, in combinato disposto con i dati positivi riferiti al commercio al dettaglio sempre negli Usa che nel mese di giugno ha segnato un +0,6, in netto rialzo rispetto alle previsioni del +0,2, e con le stime della disoccupazione ad aprile, ferme al 4,2 di marzo che rappresenta un minimo storico, la valuta europea viene scambiata a 1,1588 sul biglietto verde. Mentre cala dello 0,6 il Bitcoin che si attesta a 118.607 dollari.

Le quotazioni

Per quanto riguarda invece le quotazioni delle commodities il petrolio Brent del Mare del Nord chiude in rialzo dello 0,6 sfiorando i 69 dollari a barile. Così come il Wti che si attesta a 67 dollari. Al ribasso l’oro che cede lo 0,57 per cento portandosi a 3.339,9 dollari l’oncia e anche il gas con un segno meno dell’1,2 per cento attestandosi a 34,38 euro al megawattora.

In precedenza, anche le borse asiatiche avevano chiuso in leggero rialzo, confermando la stessa prudenza dei mercati europei. Sia l’indice Nikkei dello stock exchange di Tokyo che il cinese Shenzhen hanno fermato il listino al termine della giornata di contrattazioni ambedue con un +0,28, in linea con gli altri mercati del continente da Hong Kong a Seul, passando per Sidney.

Solo la borsa di Mumbai in India ha chiuso con un -0,18. La fiducia controllata e l’attesa per le evoluzioni che comporterà la politica dei dazi, messa in campo dall’amministrazione Trump, contagia anche Wall Street dove sia l’indice Down Jones che il tecnologico Nasdaq chiudono anch’essi in leggero rialzo intorno al mezzo punto percentuale. Stesso dato positivo rilevato dallo S&P 500, l’indice che monitora l’andamento delle 500 maggiori aziende a Stelle e Strisce.

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