È la culla della Magna Grecia, è il luogo dove è nato l’alfabeto, è la terra dove vaticinava la Sibilla e Virgilio immaginava l’ingresso dell’Ade, qui la terra trema da secoli, per un fenomeno unico al mondo: il bradisismo che è un sali e scendi del suolo perpetuo e continuo.
Ora però il Supervulcano si è come svegliato dal torpore durato 40 anni: nell’ultima settimana nei Campi Flegrei (a nord di Napoli) sono stati registrati 411 terremoti, la media è di 40 scosse al giorno, l’ultima registrata nella notte tra venerdì e sabato. Ad aprile se ne sono contate 1252, alcune lievissime, altre imponenti (ma senza crolli o feriti). La banchina del porto si è alzata tanto che i traghetti per le isole di Ischia e Procida faticano ad attraccare. Sono stati sgombrati 43 fabbricati e più di 80 sono le famiglie, allontanate dalle loro case che vivono in una palestra.
Negli edifici ritenuti pericolanti sono state staccate le utenze per evitare occupazioni. L’ospedale della zona ha ristretto gli ingressi al Pronto Soccorso. Nel Comune di Pozzuoli e quello di Bacoli, grazie alla Protezione Civile sono state issate tende per i “punti di attesa”, perché quando la terra trema forte la gente scappa, scende nelle piazze, blocca le strade. L’area interessata dal fenomeno (oltre 500 mila abitanti) è vasta (comprende parte dei Comuni di Pozzuoli, Bacoli e Bagnoli, quartiere di Napoli) ed è in allerta gialla, ma potrebbe cambiare il pericolo in alcune aree, anche se la Commissione Grandi Rischi, pur prevedendo scosse di media magnitudo, scarta l’ipotesi di esplosioni o fuoriuscita di magma. Ma è da due anni che si va avanti così tra una scossa e un boato, tanto è che nell’ottobre dello scorso anno con il decreto Campi Flegrei (legge 140 del 2023) il governo Meloni ha adottato quello che chiama piano speditivo, nessun gemellaggio con altre regioni (come per i terremoti) ma gli sfollati vanno collocati tra palestre, baracche, tende, alberghi.
Intanto il ministro alla Protezione Civile, Nello Musumeci ha svelato quello che è il suo piano per un’area dalla cultura millenaria, affermando di non aver alcuna intenzione di applicare il sisma bonus, richiesto dai sindaci e dal governatore della Campania Vincenzo De Luca, ha annunciato invece che saranno dati incentivi a chi vuole andar via (sollevando l’ira del centrosinistra e dei grillini) affermando: «chi vive lì sa che rischi affronta». Due giorni fa c’è stato l’incontro a Palazzo Chigi con i primi cittadini interessati (Manfredi per Napoli, Manzoni per Pozzuoli, Della Ragione per Bacoli), gli impegni del governo sono diversi: interventi di rafforzamento sismico, contributi per l’adeguamento sismico delle abitazioni private, che sono in una zona da circoscrivere ritenuta ad elevato rischio, possibili incentivi per chi delocalizza, divieto di costruzione (ma in realtà esiste già).
Ma poichè con il bradisismo chi è qui ci convive da sempre, va ricordato che negli anni Ottanta è stato costruito (irragionevolmente) un altro quartiere a Pozzuoli con case temporanee (600 alloggi a Monterusciello) che sono diventate poi definitive, delocalizzando case mai abbattute a pochi chilometri dalla zona rossa. Infine sono stati già utilizzati miliardi di euro per le vie di fuga non finite. «Spenderemo 500 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici pubblici», ha affermato il ministro, in attesa di portare il suo piano al Consiglio dei Ministri.
Per adesso però sembra essere tornati indietro di 40, 50 anni. Si pensa di allestire una zona ad Agnano, nel centro ippico per ospitare gli sfollati, mentre per adesso chi è stato evacuato cerca o sistemazioni autonome o va dirottato in alberghi del casertano. Infine c’è anche un altra questione da affrontare ed è legata all’economia, questo territorio ha il suo motore nella cultura e nel turismo, qui arrivano da ogni luogo del mondo per visitare la città sommersa di Baia (creata dal bradisismo secoli fa), per restare incantati dall’Anfiteatro Flavio, dalle Terme romane di Baia, dai laghi di Averno e Lucrino, per visitare musei e reperti archeologici (in piedi, nonostante il bradisismo). «Siamo preoccupati – dice Fulvio Ferrigno uno degli operatori turistici di Pozzuoli – Faticosamente siamo riusciti a raggiungere livelli alti di presenze turistiche e adesso sembra che tutto sarà distrutto. Eppure questo settore da’ lavoro a migliaia di persone. Come faremo?». Si aspettano indicazioni dal governo.