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Caldo killer in Europa, 2.300 morti per le temperature estreme: Milano da bollino nero con 317 decessi

Il cambiamento climatico non è solo una minaccia futura, ma un’emergenza silenziosa che ha già iniziato a incidere sulle nostre vite. Durante i 10 giorni dell’ondata di calore che ha recentemente colpito l’Europa, circa 2.300 persone sono morte a causa delle temperature estreme. Di queste, almeno 1.500 decessi - ovvero il 65% - sono direttamente…
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Il cambiamento climatico non è solo una minaccia futura, ma un’emergenza silenziosa che ha già iniziato a incidere sulle nostre vite. Durante i 10 giorni dell’ondata di calore che ha recentemente colpito l’Europa, circa 2.300 persone sono morte a causa delle temperature estreme. Di queste, almeno 1.500 decessi – ovvero il 65% – sono direttamente attribuibili agli effetti del cambiamento climatico provocato dall’uomo. A confermarlo è uno studio dell’Imperial College London e della London School of Hygiene & Tropical Medicine, rilanciato da Greenpeace.

Lo studio

La ricerca ha stimato i decessi “in eccesso” – cioè quelli che non si sarebbero verificati in condizioni climatiche normali – in 13 città europee, tra le quali molti sono i centri italiani. Milano è in cima alla classifica, redatta dallo studio dell’Imperial College, con 317 morti legati all’ondata di calore. Seguono Barcellona (286), Parigi (235), Londra (171), Roma (164), Madrid (108), Atene (96), Budapest (47), Zagabria (31), Francoforte e Lisbona (21 ciascuna), e infine Sassari, con 6 decessi.

La maggior parte delle vittime, spiegano i ricercatori, è deceduta lontano dai riflettori: nelle abitazioni private, negli ospedali e anche nei contesti col più alto disagio sociale, dove il caldo estremo colpisce silenziosamente, senza attirare l’attenzione pubblica.

Le categorie a rischio

Gli anziani sono stati i più colpiti: l’88% dei decessi riguarda persone con più di 65 anni, già affette da patologie croniche come problemi cardiovascolari, diabete e insufficienze respiratorie. Ma il caldo non ha risparmiato le altre fasce d’età: 183 morti sono stati registrati tra i 20 e i 64 anni. Particolarmente drammatica la situazione a Madrid, dove circa il 90% delle vittime è stato associato direttamente all’innalzamento delle temperature al di sopra della media stagionale. Qui il termometro ha superato livelli critici, oltre i quali il tasso di mortalità aumenta bruscamente.

Le autorità sono state impegnate in una campagna di prevenzione e tutela dei più fragili, dispensando consigli su come evitare di esporsi ai caldo torrido nei momenti della giornata più critici. Lo studio dimostra come anche variazioni di pochi gradi possano avere effetti devastanti sulla salute pubblica, specialmente quando si verificano picchi improvvisi e prolungati.

«Il caldo è una minaccia sottovalutata», ammoniscono i ricercatori, che invitano i governi a considerare l’emergenza climatica anche come una crisi sanitaria. «L’utilizzo continuo di combustibili fossili sta rendendo le ondate di calore sempre più frequenti, intense e letali. E le città, con il loro effetto “isola di calore”, sono i luoghi dove il cambiamento climatico miete più vittime».

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