Favori sessuali in cambio di un’assunzione. C’è anche questa tra le accuse mosse dalla Procura di Catanzaro nei confronti di Domenico Pallaria, direttore generale della Regione Calabria tra i 31 destinatari del provvedimento di chiusura indagini nell’ambito di un’inchiesta su corruzione e peculato.
Tra gli indagati ci sono l’ex presidente della Regione Mario Oliverio, l’ex assessore regionale Luigi Incarnato, diversi imprenditori e alcuni funzionari regionali.
Tutti devono rispondere, a vario titolo, di corruzione, falsità ideologica, peculato, truffa, concussione e accesso abusivo alla banca dati delle forze dell’ordine. In particolare, secondo le indagini, il dg Pallaria dal gennaio al mese di luglio del 2019 avrebbe ricevuto e accettato promesse di favori sessuali da parte di una delle indagate.
Quest’ultima si trovava in posizione utile in una short list della Regione per esperti senior. E, sempre secondo gli inquirenti, Pallaria – attualmente direttore generale del Dipartimento della Regione “Politiche della Montagna e della Forestazione” – si sarebbe attivato “affinché la donna fosse assunta dall’Azienda Calabria Lavoro e collocata nella Protezione civile“.
A Pallaria viene contestato anche di aver truffato la Regione utilizzando i rimborsi dei viaggi per motivi familiari o usati dalla moglie.