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Buonumore, lo studio dell’University College di Londra: «Siamo più allegri di prima mattina»

La settimana scorsa, quanto ti sei sentito felice? Quanto sei stato soddisfatto della tua vita? In che misura hai ritenuto che ciò che stai facendo nella vita sia degno di nota? Queste sono solo alcune delle domande a cui hanno risposto circa 50mila persone coinvolte in uno studio osservazionale, condotto dall'University College di Londra e…

La settimana scorsa, quanto ti sei sentito felice? Quanto sei stato soddisfatto della tua vita? In che misura hai ritenuto che ciò che stai facendo nella vita sia degno di nota? Queste sono solo alcune delle domande a cui hanno risposto circa 50mila persone coinvolte in uno studio osservazionale, condotto dall’University College di Londra e pubblicata sulla rivista BMJ Mental Health per capire, in funzione di determinati parametri e fattori, come varia la nostra salute mentale nel tempo?

L’articolo riportato su Vanity Fair spiega che in termini di felicità, soddisfazione, senso della vita e di solitudine, gli scienziati hanno voluto scoprire se l’ora del giorno fosse associata a una variazioni nella salute mentale e se queste associazioni variassero nel corso dell’anno.

Siamo più allegri di prima mattina, mentre il massimo picco di sconforto ci raggiunge verso mezzanotte, anche a seconda del giorno della settimana e della stagione. La salute mentale tende a essere più variabile nei fine settimana e relativamente stabile durante la settimana. Questo il risultato dopo le analisi dei dati dello studio sociale UCL Covid-19 – che ha comportato un monitoraggio regolare dal marzo 2020 al novembre 2021 – prolungandolo fino al marzo del 2022. In tutto, si è trattato di quasi un milione di risposte al sondaggio da parte di circa 50mila adulti nell’arco di due anni.

Presi in considerazione fattori come l’età, le condizioni di salute e l’attività lavorativa, il risultato dello studio spiega che la felicità, la soddisfazione della vita e le valutazioni di valore erano tutte più rilevanti il lunedì e il venerdì rispetto alla domenica. La felicità è al picco anche il martedì. Mentre non sono risultate differenze significative sulle variazioni del senso di solitudine. Non erano disponibili, invece, informazioni su cicli del sonno, latitudine o meteo: tutti fattori che potrebbero aver avuto un peso.

Cambiamenti nel corso dell’anno

Quanto ai c: rispetto all’inverno, nelle altre tre stagioni le persone tendevano ad avere livelli più bassi di sintomi depressivi, ansiosi e legati alla solitudine, mentre miglioravano buon umore, felicità, soddisfazione per la propria vita insieme alla sensazione che avesse davvero valore. Inoltre, la salute mentale è risultata ai massimi durante l’estate per tutti gli aspetti considerati.

Una delle ipotesi, comunque, è che i cambiamenti nella salute mentale e nel benessere durante la giornata potrebbero essere spiegati dai cambiamenti fisiologici associati all’orologio biologico

«Per esempio, il cortisolo, l’ormone che regola l’umore, la motivazione e la paura, raggiunge il picco poco dopo il risveglio e scende ai livelli più bassi prima di andare a letto», hanno affermato i ricercatori. Inoltre, le differenze tra i giorni feriali e i fine settimana potrebbero dipendere dalla sequenza diversa delle attività quotidiane. Risultati interessanti ma servirebbero altri approfondimenti.

«Se convalidati, i risultati ottenuti potrebbero avere importanti implicazioni pratiche», ha spiegato Feifei Bu del dipartimento di scienze comportamentali e salute dell’UCL. In particolare, nei prossimi studi i ricercatori che studiano la salute mentale dovrebbero tenere conto dell’ora del giorno in cui le persone rispondono alle domande dei prossimi, eventuali sondaggi. Con potenziali applicazioni pratiche per salvaguardare il benessere dei cittadini.

«I servizi di supporto potrebbero prendere in considerazione l’adeguamento delle risorse per soddisfare le esigenze fluttuanti durante il giorno, magari dando priorità alla disponibilità notturna», conclude.

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