All’apertura dei mercati crollano le azioni di Hong Kong e della Cina. Si espande la guerra commerciale globale e aumentano i timori che questa possa scatenare una profonda recessione. Anche i mercati europei sprofondano sull’onda negativa dei dazi.
L’indice Hang Seng di Hong Kong ha subito un calo di oltre il 10% nelle contrattazioni mattutine, il che, se sostenuto, rappresenterebbe il più grande calo giornaliero del benchmark dalla crisi finanziaria globale del 2008. Crollano i titoli bancari: le azioni di HSBC e Standard Chartered quotate a Hong Kong hanno subito un ribasso del 15%. Un peso maggiore della svendita per i titoli automobilistici e tecnologici. L’indice Hang Seng Technology è sceso dell’11,15%. Il gigante della tecnologia Alibaba (09988.HK) è crollato del 12,55%.
E anche il petrolio è in brusco calo alle borse asiatiche. Il West Texas Intermediate (WTI), il benchmark del petrolio greggio statunitense, è scambiato a circa 60,30 dollari durante la sessione asiatica di lunedì con un calo del 2,40%. Il prezzo del WTI scende al punto più basso da aprile 2021 tra i timori che i dazi globali di Trump possano spingere gli Stati Uniti (USA) in recessione.
Dazi, Guo Jiakun: «Un’arma per reprimere l’economia e il commercio della Cina»
«Il mercato ha parlato. Adesso è il momento che gli Stati Uniti smettano di fare cose sbagliate e risolvano le divergenze con i partner commerciali attraverso consultazioni paritarie». Così il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun dopo che le ultime restrizioni statunitensi al commercio hanno fatto crollare i mercati globali.
La Cina ha ricevuto una ‘tariffa reciproca’ del 34%, per un tasso cumulativo del 54% sulla maggior parte delle importazioni. Pechino ha rapidamente reagito con un’imposta generale del 34% su tutte le importazioni statunitensi e ha annunciato che avrebbe limitato le esportazioni di alcuni elementi delle terre rare, tra le altre misure. In una dichiarazione pubblicata dai media statali sabato, il governo cinese ha esortato gli Stati Uniti a «smettere di usare i dazi come arma per reprimere l’economia e il commercio della Cina» e a «smettere di minare i legittimi diritti di sviluppo del popolo cinese».
Borse europee
Dopo il tonfo delle Borse asiatiche anche i mercati europei sprofondano sull’onda negativa dei dazi Usa. Dopo un’apertura a -1,04 Piazza Affari sprofonda. L’indice Ftse Mib lascia sul terreno il 6,53%, con le performance peggiori da parte di Unicredit (-10,82%), Azimut (-10,73%), Intesa Sanpaolo (-10,21%) e Buzzi (-10,16%). Netto calo per le principali borse europee. Il crollo maggiore è di Francoforte, che cede dopo i primi scambi l’8,1% a 18.899,75 punti. Forti perdite anche per Parigi (-6,8% a 6.789,68 punti) e Madrid (-6,62% a 11.608,90 punti). Londra cede oltre il 5,5% a a 7.632 punti, giù anche Zurigo (-6,75% a 10.877,30 punti).
Dazi, la strategia di Meloni tra Trump e Ue: «In campo strumenti negoziali ed economici»
«Affronteremo il tema con determinazione e pragmatismo, senza allarmismi». Una settimana decisiva sul fronte della risposta ai dazi americani: la premier Giorgia Meloni si prepara e lo fa tornando a invitare alla calma nel videomessaggio inviato al Congresso della Lega. Ribadisce di non aver condiviso la scelta degli Stati Uniti, e aggiunge: «Siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti, negoziali ed economici, necessari per sostenere le nostre imprese e i nostri settori che dovessero risultare penalizzati».
A stretto giro, per cercare e condividere soluzioni, ci sono la riunione della task force di governo sul tema, in programma lunedì pomeriggio, e l’incontro con le imprese fissato per martedì. Sullo sfondo, l’ipotesi di una visita alla Casa Bianca per un bilaterale con il presidente Donald Trump nei primi giorni della settimana del 14 aprile. Nel caso, comunque prima dell’arrivo a Roma del vicepresidente americano JD Vance previsto per Pasqua.
Il rapporto con l’Unione europea
Tra le preoccupazioni delle imprese e un possibile ponte con gli States, resta il rapporto con l’Unione europea, ancora alla ricerca di una risposta comune alla sfida dei dazi. In attesa delle indicazioni che arriveranno dalla riunione dei ministri del Commercio Ue, che si svolgerà lunedì mattina in Lussemburgo, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen esprime la sua preoccupazione al primo ministro britannico Keir Starmer. Al quale ribadisce «l’impegno dell’Ue nei negoziati con gli Stati Uniti, chiarendo al contempo che l’Ue è pronta a difendere i propri interessi attraverso contromisure proporzionate, se necessario». L’annuncio della risposta europea ai dazi dovrebbe arrivare il 15 aprile, proprio a ridosso di un ipotetico viaggio di Meloni negli States. Il cui obiettivo resta ancora da precisare.
Giorgia Meloni convoca la task force: un rebus il viaggio negli Stati Uniti
Intanto la premier ha organizzato per oggi una task force di ministri per valutare, settore per settore, le ricadute dei dazi Usa sulle produzioni italiane. A Palazzo Chigi sono attesi Giancarlo Giorgetti (Economia), Adolfo Urso (Imprese), Francesco Lollobrigida (Agricoltura) e Tommaso Foti (Affari europei), oltre ai vicepremier. Poi, con Matteo Salvini e Antonio Tajani, dovrebbe avere un incontro ristretto, in cui potrebbero prendere forma le mosse successive, dalle tutele per le categorie più colpite a una possibile missione a Washington su cui, dietro il massimo riserbo, sono in corso interlocuzioni diplomatiche e valutazioni di opportunità politica.