È sempre più diffusa l’importanza della biodiversità delle specie animali e delle piante e la consapevolezza della tutela della nostra terra per il benessere dell’uomo. Con la parola biodiversità si intende la ricchezza di vita sulla terra, ovvero la varietà di tutti gli esseri viventi: piante, animali, funghi e microrganismi e anche la diversità dei loro geni e dei complessi ecosistemi (terrestri, marini e acquatici) in cui vivono. In sintesi, è l’insieme di tutta la varietà biologica presente sul nostro pianeta che è necessario tutelare e valorizzare per il benessere dell’uomo.
Di questo è ben consapevole il Parlamento europeo che ha, di recente, approvato in via definitiva la Direttiva sul monitoraggio del suolo. «È un giorno storico: per la prima volta, l’Europa si dota di una legge che riconosce il suolo come risorsa viva e limitata, da proteggere al pari dell’acqua e dell’aria. Dopo anni di stallo, colmiamo un vuoto normativo che durava da troppo tempo», ha detto la relatrice per il gruppo S&D, Annalisa Corrado. La Direttiva permetterà di conoscere lo stato dei terreni, introducendo un quadro comune europeo per monitorare la salute e la contaminazione dei suoli. È una norma che parla di vita quotidiana: di cibo sicuro, di acqua pulita, di resilienza climatica e di sovranità alimentare. L’obiettivo ‘zero inquinamento’ e la limitazione del consumo di suolo entrano così a pieno titolo nel nuovo orizzonte di lavoro.
Il cibo sicuro
La tematica del cibo, collegata alla biodiversità, è sicuramente è uno dei temi che più interessa milioni di famiglie. Soprattutto fra chi cerca il mangiare sano e ha a cuore la protezione del suolo. Un chance in più alla resistenza agli stress climatici lo hanno le piante spontanne commestibili, rispetto alle tradizionali verdure, e che risultano non meno gustose. Capaci persino di consentire il recupero della fertilità del suolo.
Saranno il futuro dell’alimentazione?
Di certo, la biodiversità nel piatto conserva proprietà e benefici, soprattutto per le essenze selvatiche nella dieta. Di recente si sono moltiplicate le iniziative per valorizzare il patrimonio rurale e attivare processi di rigenerazione consapevole e diffondere la conoscenza e la coscienza dell’importanza della terra e delle culture autoctone, riallacciare legami tra territorio di produzione e tavola dei consumatori, riscoprendo usi e costumi antichi fondati sul rispetto della terra e dei suoi frutti per un cibo sostenibile tra tradizione, innovazione e inclusione.
Il messaggio del Papa
«Senza un’azione determinata e coordinata per il clima, sarà impossibile garantire sistemi agroalimentari in grado di nutrire una popolazione globale in crescita. Produrre cibo non è sufficiente, è anche importante garantire che i sistemi alimentari siano sostenibili e forniscano diete sane e convenienti per tutti», anche Leone XIV è intervenuto su questo tema in un messaggio inviato ai partecipanti alla 44esima sessione della Conferenza Fao. «Si tratta, quindi, di ripensare e rinnovare i nostri sistemi alimentari, in un’ottica di solidarietà, superando le logiche dello sfruttamento selvaggio del creato e orientando meglio il nostro impegno a coltivare e curare l’ambiente e le sue risorse, a garantire la sicurezza alimentare e a tendere verso un’alimentazione sufficiente e sana per tutti». I sistemi alimentari «hanno una grande influenza sul cambiamento climatico e viceversa – ha detto ancora il Papa – l’ingiustizia sociale causata dai disastri naturali e dalla perdita di biodiversità deve essere invertita per realizzare una transizione ecologica giusta, che metta al centro l’ambiente e le persone».