Una crisi senza precedenti sta travolgendo l’emittente pubblica britannica BBC: secondo un’inchiesta del Daily Telegraph, il 6 gennaio 2021, in un documentario del programma “Panorama” sarebbe stato manipolato un discorso di Donald Trump che ora chiede un risarcimento da un miliardo di dollari.
Proprio ieri è scoppiata la tempesta e la stessa redazione ha annunciato le dimissioni del direttore generale Tim Davie e dell’amministratrice delegata di BBC News, Deborah Turness. Nel montaggio furono uniti due pezzi distanti circa 50 minuti l’uno dall’altro, facendo credere che l’allora presidente incitasse esplicitamente all’assalto di Capitol Hill.
L’errore
«Un grave errore di giudizio» ha ammesso la BBC che comunque ha respinto le accuse di faziosità. Il presidente dell’emittente Samir Shah, ha diffuso una lettera di scuse formali alla Camera dei comuni del Parlamento del Regno Unito, riconoscendo che il montaggio «ha potuto dare l’impressione di un appello diretto alla violenza». Tuttavia, Shah ha negato l’esistenza di «pregiudizi sistematici» all’interno dell’azienda, difendendo l’imparzialità dei giornalisti
La reazione di Trump
Dura la reazione di Donald Trump che in una lettera ufficiale inviata alla BBC ha minacciato un’azione legale chiedendo un risarcimento di un miliardo di dollari entro venerdì 14 novembre, accusando l’emittente di aver manipolato il suo «ottimo discorso». Sui social ha parlato di «giornalisti corrotti» che avrebbero messo a repentaglio le elezioni presidenziali americane».
Un momento delicato per la BBC
Il governo britannico di Keir Starmer si prepara ora a rivedere lo Statuto Reale che regola l’esistenza stessa del servizio pubblico, in scadenza nel 2027. Downing Street, pur definendo «grave» l’errore nel documentario, ha ribadito l’importanza di «una BBC forte in un’era segnata dalla disinformazione globale». Mentre l’emittente cerca di ricostruire la propria credibilità, le dimissioni di Davie e Turness — che nelle loro lettere hanno parlato di «errori, non di faziosità» — segnano un punto di svolta per il futuro della televisione pubblica britannica.









