La Commissione Ue ha ascoltato le richieste dei rappresentanti dell’automotive italiano e ha concesso altri tre anni alle imprese del settore di tutta Europa per tagliare entro i limiti stabiliti dalle Direttive, le emissioni di Co2 delle auto con motore a combustione interna.
«Proporrò questo mese un emendamento mirato al regolamento sulle emissioni di CO2 per le auto per far sì che le aziende automobilistiche abbiano tre anni di tempo invece di uno per adeguarsi agli standard di conformità per evitare le sanzioni che sarebbero scattate da quest’anno» ha detto la presidente della Commissione Ue
Una decisione che può permettere alle aziende italiane del settore altro tempo per adattarsi e rendere operativi i piani di adattamento alle politiche green imposte dall’Unione Europea. Esultano i partiti della maggioranza che ricordano come sia stato loro il merito del dietrofront della Von der Leyen.
«Finalmente Von der Leyen ha ascoltato il monito che da tempo la Lega porta avanti con determinazione. Le multe le abbiamo scongiurate, ma non basta: ora è cruciale fermare la deriva green che prevede la messa al bando dei motori a combustione dal 2035.
Il dietrofront di Bruxelles arriva tardi, mentre migliaia di posti di lavoro sono già stati persi in Italia e in Germania, con la crisi di Volkswagen che dimostra il fallimento di queste politiche ideologiche. Avevamo ragione su tutto: serve un cambio di rotta vero, che rimetta al centro lavoro, imprese e neutralità tecnologica.
La Lega continuerà ad opporsi alle eco-follie sul tema dei trasporti e dell’automotive, difendendo l’economia reale e le eccellenze italiane». Meno contenta invece l’opposizione