Nel confronto internazionale con i principali Paesi dell’area euro, il prezzo medio del gas naturale per i consumatori domestici in Italia ha registrato nel 2024 un aumento significativo del 15,1 per cento. È quanto sostiene l’Autorità di regolazione per energia, reti ed ambiente (Arera), presentando alla Camera la relazione annuale sul 2024. Contrariamente a quanto accaduto nel 2023, i consumatori italiani hanno pagato tariffe superiori del 5,3 per cento rispetto alla media dell’area Euro (-8,3 per cento nel 2023).
Le cause
L’aumento è sostanzialmente riconducibile a due fattori: la crescita dei costi di rete e, soprattutto, quella della componente fiscale. Nel 2024, infatti, sono esauriti gli effetti degli interventi governativi che avevano stabilito la riduzione dell’Iva al 5 per cento e l’azzeramento temporaneo degli oneri di sistema che aveva, di fatto, annullato l’impatto di questi ultimi sul prezzo del gas. Il 2024 ha visto una ripresa dei consumi mondiali di gas, con una crescita del 2,8 per cento che ha portato il valore a un nuovo picco storico, trainati soprattutto dai Paesi dell’area Asia Pacifico, che hanno assorbito oltre il 45 per cento della domanda incrementale. Sul fronte della produzione l’aumento è stato dell’1,4 per cento circa. Gli stoccaggi (media Ue) hanno chiuso la stagione invernale 2024-2025 con riserve inferiori di circa 27 miliardi di metri cubi rispetto alla precedente, per un livello di riempimento del 34 per cento contro il 59 per cento. Al momento gli stoccaggi italiani sono pieni al 62 per cento. In Italia, dopo due anni di intenso calo, la discesa dei consumi di gas naturale nel 2024 si è fermata evidenziando una lieve ripresa di 0,3 miliardi di metri cubi.
Il calo della produzione
Al contrario, la produzione nazionale ha registrato un calo del 4,1 per cento. Per il terzo anno consecutivo, le importazioni di gas sono scese (-3,3 per cento) riportandole vicine al minimo storico degli ultimi 15 anni registrato nel 2014. Il calo più rilevante si è avuto nei volumi di gas nordafricani: -2,2 miliardi di metri cubi dall’Algeria (che rimane il primo fornitore), così come i volumi dalla Libia si sono quasi dimezzati. Quasi azzerate le esportazioni.
Gli altri Paesi
Dopo un 2023 caratterizzato dagli strascichi della crisi energetica con rincari generalizzati dei prezzi medi dell’energia elettrica per i consumatori domestici in tutta l’Unione, nel 2024 il permanere di uno scenario internazionale complesso ha avuto come conseguenza significativi divari in Europa: in dieci Paesi i prezzi sono aumentati (tra questi Francia +19 per cento e Portogallo +15 per cento), in 17 sono diminuiti (Italia -8 per cento, Lussemburgo -33 per cento); di conseguenza sono stati adottati, rimodulati o sospesi interventi pubblici per il contenimento dei costi dell’energia. L’Italia e’ tra i Paesi che hanno sperimentato la riduzione maggiore dei prezzi lordi dell’energia elettrica per i clienti domestici.