Non ci sarebbero «segnali diretti» di eventuali «rischi per l’Italia», che pure «potrebbero esserci», dopo l’avvio dell’operazione Martello di Mezzanotte, con l’attacco lanciato dagli Stati Uniti all’Iran.
Ad affermarlo, al Tg5, è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «L’Iran ha sempre visto l’Italia come un paese non fra i più ostili, anche se abbiamo sempre condannato la costruzione dell’arma atomica», ha affermato il vicepremier.
Quanto ai rischi, «non abbiamo segnali di questo tipo, però ci sono ovviamente perché ci sono presenze americane e presenze israeliane. Le tre ambasciate di Israele sono chiuse, le tre che sono a Roma. Massima sicurezza per i luoghi di culto ebraici, per i luoghi americani», ha assicurato poi e «dobbiamo lavorare per garantire la sicurezza cibernetica, non è escluso che possano esserci attacchi cibernetici, quindi è stato alzato il livello di guardia».
Tajani ha concluso affermando che «la nostra intelligence, le nostre forze dell’ordine, i carabinieri, la polizia, la Guardia di finanza e la polizia penitenziaria sono al lavoro, allerta massima per evitare che ci siano attacchi che possano colpire obiettivi israeliani o americani o anche italiani».