Tensione ad Atene, la scorsa settimana, con un’esplosione che ha scosso la sede della compagnia ferroviaria Hellenic Train.
Tutto è iniziato con un allarme anonimo, una telefonata che ha avvertito le redazioni dei giornali Efsyn e Zougla: una bomba era pronta ad esplodere. L’avvertimento, preso subito sul serio, ha messo in moto le autorità.
Gli artificieri si sono precipitati sul posto, in una zona trafficata della capitale greca. L’ordigno, nascosto in uno zaino chiuso a chiave su un motorino senza targa, era lì. Ma purtroppo, gli specialisti sono arrivati troppo tardi. Alle 19:53, l’esplosione ha squarciato il silenzio. Per fortuna, nessun ferito, nessun danno grave all’edificio.
La dinamica dell’attacco ha subito fatto pensare a un episodio simile, avvenuto pochi mesi fa davanti al ministero del Lavoro. E il bersaglio, Hellenic Train, non è casuale. La compagnia è al centro di polemiche e proteste, dopo la tragica collisione ferroviaria di Tempe, nel febbraio 2023. Un incidente che ha strappato alla vita 57 persone, soprattutto giovani studenti.
Da quel giorno, la rabbia non si è placata. Il governo è stato messo sotto accusa, l’opposizione ha tentato di sfiduciarlo, le strade si sono riempite di manifestanti. E Hellenic Train, controllata dal 2017 dalle italiane Ferrovie dello Stato, è finita nel mirino delle critiche. Ora, l’esplosione.