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Assenti e presenti in Aula, i più «virtuosi» al Senato. Il caso di Marta Fascina

Arrivato agosto è tempo di ferie estive anche per i parlamentari, che rientreranno a lavoro intorno alla prima decade di settembre. E quale occasione migliore per tracciare un bilancio di chi è stato sempre presente al suo scranno e chi invece ha preferito fare altro? A venirci in soccorso sono i dati ufficiali delle votazioni elettroniche da inizio legislatura fino allo scorso luglio. Valori, però parziali, visto che il lavoro del Parlamentare, e quindi la sua presenza e assenza, non si limitano o non dovrebbero limitarsi al solo voto, ma ai lavori delle Commissioni, ad esempio, non presenti in questo dato. Sono esclusi dalla conta i componenti del governo.

La tendenza

Come c’era da immaginarsi, guardando i numeri, risulta evidente una tendenza. Si contraddistinguono da una parte gli imperterriti presenti ad ogni votazione e dall’altra, invece, chi ha collezionato una serie di assenze. In linea di massima, però, gli «stakanovisti» sono stati in proporzione più al Senato che alla Camera. A Palazzo Madama, una ventina di eletti, rispetto al totale di 200, hanno sfiorato persino la percentuale del 100% di presenze. In misura maggiore tra le fila di Fratelli d’Italia.

Quelli sempre presenti

Si conferma il più presente nell’aula di Montecitorio durante le votazioni elettroniche il deputato di Forza Italia, Alessandro Battilocchio. Nessuna assenza giustificata per lui, o come si definisce in gergo missione istituzionale, ma 13.726 presenze, pari al 99,95%. Subito dietro c’è Marco Grimaldi
(Alleanza Verdi e Sinistra) con il 99,87% (13.714 votazioni), seguito da Andrea Tremaglia (Fratelli d’Italia) con 13.644 votazioni. Discorso simile anche per il voto a Palazzo Madama, dove come detto sono stati quelli del partito di Meloni a registrare le percentuali più alte di presenze. La spunta il leghista Giorgio Bergesio con 7.682 presenze e il 99,99% di partecipazione, seguito da Paola Ambrogio, Sergio Rastrelli e Costanzo Della Porta, tutti di Fratelli d’Italia.

Le percentuali degli assenti

Le percentuali di assenze più alte, e soprattutto senza un reale motivo istituzionale, si sono registrate alla Camera, a partire dai deputati Umberto Bossi e Antonio Angelucci, entrambi della Lega. Il primo sta lottando da anni con un problema di salute, quindi c’è poco da ridire rispetto alle sue sole 3 votazioni dal 2022. Discorso a parte invece per Angelucci, che quest’anno non ha praticamente mai votato, rimanendo fermo a 13 votazioni. Come non nominare, tra i deputati, anche Marta Fascina, ultima compagna di Silvio Berlusconi, tra le file di Forza Italia. Per lei soltanto 835 votazioni e 13mila assenze, nessuna giustificata.

E tra i leader di partito?

Prendendo i leader di partito, in questo caso ovviamente fioccano le missioni istituzionali. Elly Schlein batte Giuseppe Conte (22,15% di presenze contro 20,54%), Matteo Renzi supera Carlo Calenda con 4.148 presenze rispetto alle 3.471 dell’ex alleato. Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, di Avs, superano entrambi le 9mila presenze.

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