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Appalti truccati nella sanità siciliana: in 18 ai domiciliari. Cuffaro e Romano tra gli indagati

Presunti appalti truccati nella sanità siciliana. La Procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari per 18 persone, accusati a vario titolo tra associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. Un sistema consolidato di relazioni avrebbe condizionato l’assegnazione di appalti e forniture nel settore sanitario.

Indagati anche l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, oggi leader della Nuova Democrazia Cristiana, e il deputato di Noi Moderati, Saverio Romano. Cuffaro, già condannato a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e tornato in libertà nel 2015, è nuovamente al centro di un’inchiesta giudiziaria. Romano, prosciolto nel 20 12 dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, si dice «assolutamente tranquillo e adisposizione dei magistrati»

L’indagine coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia è stata condotta dai carabinieri del Ros. Eseguite perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici degli indagati. Notificato l’invito a comparire davanti al gip per l’interrogatorio preventivo, dopo il quale sarà valutata la richiesta di misura cautelare.

Tra gli altri coinvolti figurano il deputato regionale Carmelo Pace. E l’ex manager di Villa Sofia Roberto Colletti e Vito Raso, storico uomo di fiducia dell’ex presidente della Regione Sicilia. «Questa è l’immagine plastica della classe dirigente siciliana che continua a bloccare la regione». Questo il commentato sui social del leader di Azione Carlo Calenda, che ha rilanciato un appello per commissariare la Regione Sicilia.

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