Scattano i daspo per i saluti romani ad Acca Larentia. Sono sedici i provvedimenti “fuori contesto” emessi dal Questore di Roma per apologia del fascismo: destinatari sono tutte persone denunciate negli ultimi due anni, in occasione della commemorazione della strage del 7 gennaio 1978, che costò la vita a tre giovani, provenienti da Roma ed altre province tra cui Milano, Napoli, Salerno, Caserta e Avellino. Tra i soggetti colpiti dalle misure, che li terrà quindi alla larga dagli stadi, anche tifosi delle curve delle due squadre romane e sostenitori del Napoli. Dei sedici provvedimenti emessi, tre hanno durata di sei anni “aggravata” dall’obbligo di firma, mentre gli altri tredici sono stati adottati per periodi compresi tra uno e due anni.
Il mondo ultras
Le posizioni di oltre 200 persone ritenute responsabili di altre ipotesi delittuose per cui è possibile applicare il daspo “fuori contesto”, quindi a prescindere dalle violenze commesse in ambito sportivo, sono invece in fase di valutazione. Si tratta di persone – la cui posizione è al vaglio degli agenti della divisione Anticrimine della questura – già denunciate per reati connessi alla droga, risse e a incidenti di piazza come i recenti disordini, a gennaio, nel quartiere San Lorenzo durante il corteo per Ramy, il giovane morto a Milano mentre fuggiva dai carabinieri. Per gli scontri erano stati denunciati dalla polizia trentanove giovani a cui si aggiungevano altri venti identificati dai carabinieri. Coinvolti anche giovanissimi e, in generale, tutte persone che gravitano negli ambienti dei collettivi studenteschi e di gruppi antagonisti. Molti di loro già con precedenti legati ad altre manifestazioni.
«La valutazione sui precedenti penali e di polizia proseguirà con costante attenzione allo scopo di allontanare dalle curve, in una prospettiva di tempo sostenibile, persone chiaramente inclini alla commissione di reati e quindi pericolose», sottolinea la Questura di Roma. Proseguono le sanzioni a carico di tifosi che violano il regolamento d’uso dell’impianto con condotte che, qualora reiterate, porteranno alla misura del Daspo. Fino ad ora sono 186 quelli adottati dall’inizio del campionato. «Obiettivo condiviso – sottolinea la Questura – è quello di realizzare condizioni di legalità delle curve da preservare per i veri tifosi».
Il daspo “fuori contesto”
La misura, introdotta nel 2019, è uno strumento con cui si impedisce l’accesso agli impianti sportivi a chi compie alcune tipologie di reati anche se avvengono al di fuori degli stadi o dei palazzetti dello sport.