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Per un’offesa involontaria si chiede scusa comunque. Ma la sensibilità è necessaria

L’attrice e duchessa Lucrezia Lante della Rovere in tv intervistata da Caterina Balivo dice che non è una che si fa andare bene chiunque: «Non sono come Alba Parietti che si innamora ogni cinque minuti». Katia Ricciarelli contro la segretaria di Pippo Baudo, la signora Dina Minna, erede quasi quanto i figli del suo datore…
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L’attrice e duchessa Lucrezia Lante della Rovere in tv intervistata da Caterina Balivo dice che non è una che si fa andare bene chiunque: «Non sono come Alba Parietti che si innamora ogni cinque minuti».

Katia Ricciarelli contro la segretaria di Pippo Baudo, la signora Dina Minna, erede quasi quanto i figli del suo datore di lavoro storico.

Alda D’Eusanio intervistata dà della belva a Mara Venier.

Sono tre casi recentissimi di attacchi pubblici a personaggi pubblici da parte di colleghe altrettanto pubbliche.

Le donne non sono certo le peggiori nemiche delle donne, è una storiella costruita forse a uso e consumo di certi uomini che intimoriti dalle donne con ruoli apicali trovano comoda la strategia del divide et impera, dividi e comanda.

Però, perlomeno nel mondo dello spettacolo, sono spesso le donne stesse a mettere in dubbio questa convinzione: «Sì, le donne a volte sono spietate», mi conferma Alba Parietti, «e me ne dispiace visto che sono una che ha capito per prima che l’unione fa la forza, anche in Tv».

Innamorarsi non è una colpa

Partiamo dal fatto come lo leggiamo sul Web. Dopo due grandi amori – Giovanni Malagò, padre delle sue gemelle Ludovica e Vittoria, e Luca Barbareschi, che per lei lasciò la moglie, incinta del terzo figlio – e almeno tre storie significative, Lucrezia Lante della Rovere è single «da 7 anni». «Perché?», le ha chiesto in Tv nella sua fortunata trasmissione La volta buona Caterina Balivo: «Io mica sono come Alba Parietti, quella si innamora ogni 5 minuti». Poi, forse per metterci una pezza, ha aggiunto: «Beata lei», al che Balivo ha aggiunto: «Ma adesso Alba mi ha detto che si è lasciata». E Lucrezia scivola su un’altra buccia di banana: «Lo vedi? Adesso si innamorerà di un altro… Alla maggior parte delle donne non succede questo a meno che non arrivi una persona così speciale…».

Tradotto male, il sunto potrebbe sembra questo: Alba ci mette un secondo a rimpiazzare un fidanzato, non è come la maggior parte delle donne, se non capita certo “un uomo speciale”. Quindi si accontenta?

Single per sei anni

La risposta di Parietti non si è fatta attendere, ma è stata molto abile, visto il tono volutamente leggero della collega ha abbracciato quello dell’analisi più profonda, più addolorata (vero dolore?) che risentita: «Ho 64 anni, è vero, e alla mia età è ovvio che abbia avuto diverse storie», mi dice, «ma gli amori importanti nella mia vita sono stati pochi, profondi e significativi. Sono stata single per sei anni, come è accaduto prima della mia ultima relazione con Fabio Adami. Per questo trovo le parole di Lucrezia poco rispettose nei confronti della mia verità, ma soprattutto della profondità dei miei sentimenti e di quelli che hanno legato me alle persone importanti della mia vita». E conclude: «Esprimere giudizi superficiali sulle relazioni altrui rischia di diventare una forma di violenza. Mi dispiace, poi, che vengano sminuiti anche gli uomini che ho amato, come se fossero persone capitate e amate per caso. Ho amato un attore come Franco Oppini, bravissimo, abbiamo avuto un figlio, Francesco, meraviglioso, e sentire da altre che suo padre fa parte di quei cinque minuti (siamo stati sposati nove anni) non è certo un piacere. Poi un filosofo, Stefano Bonaga, e la sua storia la dice lunga, un amore durato sei anni, quindi un attore internazionale, Christopher Lambert: storia durata poco, ma è rimasto un grande amico. E ho amato Giuseppe Lanza di Scalea: sei anni e un’amicizia durata fino alla sua morte».

La vita privata non è un’arma

Il fatto è anche più profondo: la vita privata non può essere un grimaldello per sminuire chiunque, uomo o donna. Bisogna avere rispetto per una donna (o un uomo) che ha avuto solo poche storie come Alba e come Lucrezia Lante, figlia di una mia amica personale, Marina Ripa di Meana, così come della donna (o uomo) che ha avuto solo una storia d’amore.

Ma si deve avere rispetto anche per una donna (o per un uomo) che si innamora ogni cinque minuti perché non tutti sono fortunati ed è meglio mollare il colpo appena si capisce che non è la persona giusta.

Il diritto di amare

Nella vita bisogna vivere fino in fondo il diritto di amare, perché bisogna amare, amare è la cosa giusta. Ho saputo che ad Alba sono arrivate le telefonate di Balivo, non è che dovesse chiedere perdono, ma dato che sa fare molto bene il suo lavoro s’è premurata di averla ospite in studio, ma è arrivato prima di lei Alberto Matano che ha parlato con lei dello “scontro a distanza” alla Vita in diretta, su Raiuno.

D’Eusanio contro Venier

Non ha certamente risposto a Alda D’Eusanio, invece, Mara Venier. Parlando di “Zia Mara” con Gennaro Marco Duello su Fanpage.it, D’Eusanio è andata giù pesante: «Conoscendo il carattere di Mara, guai a pestare la coda. Ci rimani avvelenato come minimo, resti fulminato. Venier è una belva vera».

Se qualcuno ti pesta volutamente la coda e rovina il tuo lavoro ci sta a essere una belva, il lavoro va difeso, ma poi D’Eusanio ha aggiunto: «Non è una signora Venier… Lei tratta male i deboli».

Caratteri difficili?

Quando si riferisce una cosa c’è sempre un fondo di verità: Mara non ha un carattere semplice, ma non è certo facile il suo lavoro, che la vede a capo di una struttura immensa come Domenica in da sette edizioni consecutive (dal 2018 al 2025) e di sedici edizioni totali e che si deve confrontare con una corazzata di Canale 5 come Verissimo, che sfoggia grandi ospiti e una intervistatrice più che collaudata come Silvia Toffanin, la quale festeggia con l’edizione appena partita i suoi vent’anni alla conduzione.

La prima regola

«La prima regola di un personaggio televisivo è quella di non parlare mai della concorrenza perché la polemica subito si infiamma ed esplode e non si sa mai chi ne rimane vittima poi», mi ripeteva Pippo Baudo, un vero signore della tv, scomparso a 89 anni il 16 agosto scorso.

Katia contro Dina

Non si è fatta scrupoli invece l’ex moglie di Pippo, Katia Ricciarelli che ha parlato della segretaria di lui Dina Minna, vissuta come una sorta di concorrente nei 18 anni in cui è stata la signora Baudo.

Minna però era il vero braccio destro di Pippo: era entrata nel suo ufficio che era una ragazza e per quasi 40 anni gli è rimasta al fianco sia quando si trattava di organizzare il lavoro nei più fortunati programmi televisivi di sempre, sia negli ultimi anni quando si occupava della casa, delle medicine, degli incontri con i medici.

Ad accendere lo scontro è stata Katia, che appena ha saputo che nel testamento Minna era destinataria di un lascito più o meno identico a quello dei due figli di Baudo ha detto: «Se tutte le segretarie sono trattate così, ho sbagliato mestiere».

La riconoscenza di Baudo

Chi conosceva Pippo Baudo sapeva quanto fosse importante per lui Minna e molto del suo successo lo deve anche a lei, quindi anche i suoi guadagni.

Un aspetto fondamentale è che solo chi vive in prima persona può davvero comprendere quanto un legame sia stato importante nella propria vita; per questo ogni scelta va rispettata. Nel caso di Minna e Katia, poi, non bisogna dimenticare che nei diciotto anni di matrimonio del grande soprano con Pippo non sempre i rapporti sono stati sereni…

Parla l’avvocato Pensa

Minna, anche lei senza seguire l’indicazione del silenzio di Pippo, ha reagito, ma a modo suo: ha affidato la replica all’avvocato Jacopo Pensa, legale che conosco molto bene e che è famoso per la sua determinazione e capacità e che da adesso rappresenterà Dina: «È stata fatta una diffida nei confronti della signora Katia Ricciarelli», mi dice, «Sono osservazioni di pessimo gusto e che entrano nei rapporti privati tra Pippo e la sua collaboratrice da decenni, che ha vissuto tutte le vicende, carriera, salute, vita e negli ultimi tempi di fragilità».

Proprio domenica scorsa Katia ha rilasciato un’intervista a Verissimo a Toffanin e non è stata dolcissima con la signora Minna, che vorrebbe chiuderla qui.

Persona preziosa

In effetti Pippo ripeteva a tutti di Minna: «La ringrazio con tutto il cuore, perché per me è davvero indispensabile: mi cura, mi consiglia, mi rassicura. Mi sento protetto da lei». E lo ha ripetuto anche nella sua ultima uscita pubblica, alla festa per i 90 anni di Pierluigi Pingitore.

Scusarsi fa bene a tutti

Il fatto è che tutti noi diciamo qualcosa che a volte risulta fuori luogo. Lucrezia Lante della Rovere, Alda D’Eusanio o Katia Ricciarelli magari non si sentono in torto, magari hanno anche qualche ragione, ma va chiesta comunque scusa.

È solo un’opinione mia, ma quelle scuse, anche se non sentite, vanno fatte bene, perché delle fredde scuse, scriveva Gilbert Keith Chesterton, scrittore inglese e ideatore del prete detective Padre Brown, sono una seconda offesa: «La parte ferita non vuol essere compensata perché ha ricevuto un torto. Vuole essere consolata perché è stata ferita».

Ecco, si è ferito qualcuno, magari non si voleva, ma è così. Il fatto è che ci vuole la giusta sensibilità per capirlo.

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