Alte temperature e bassi consumi Caronte “divora” quasi 4 miliardi

Non bastavano il Covid, la guerra in Ucraina, l’inflazione alle stelle. Adesso a ridurre i consumi è anche il caldo. O, almeno, è questo il timore di Confesercenti che paventa un calo della spesa di quasi tre miliardi e mezzo di euro proprio a causa delle temperature insostenibili di questa estate.

L’ondata di calore scatenata da Caronte, che in Puglia ha fatto registrare picchi ben oltre i 40 gradi, scoraggia le attività all’aria aperta, l’interazione sociale e, di conseguenza, la propensione al consumo soprattutto nelle giornate più torride. A dimostrarlo sono numerosi studi internazionali secondo i quali quanto più prolungati sono i periodi di caldo insopportabile, tanto maggiore è il risvolto negativo che ne può derivare in termini di consumi. Secondo le valutazioni di Confesercenti, più precisamente, una settimana di caldo oltre la norma può determinare una contrazione dello 0,2% dei consumi del mese nel quale si verifica lo shock di temperatura, il che autorizza a ipotizzare una riduzione di 3,4 miliardi.

Queste proiezioni sembrano essere confermate dalle imprese che fanno parte di Confesercenti. In tutta Italia, infatti, si segnalano un rallentamento dei consumi da parte delle famiglie e un cambiamento delle fasce orarie degli acquisti nei negozi: residenti e turisti rinunciano allo shopping nelle ore più calde del giorno, concentrandolo nel tardo pomeriggio, in particolare dalle 18 in poi. Nei mercati e mercatini all’aperto, tradizionalmente attivi la mattina, si parla di cali fino al 30% delle vendite rispetto allo scorso luglio. Situazione difficile anche per le attività di ristorazione, visto che il caldo torrido scoraggia l’utilizzo di dehors e tavoli all’esterno, in particolare nelle città del Centro-Sud.

In generale, per difendersi dalle alte temperature, gli italiani stanno intensificando l’uso di condizionatori o simili, aumentando così la spesa per l’energia elettrica a scapito di altre spese. Nella prima settimana segnata dall’avvento di Caronte si è registrato un aumento del 7%: un’accelerazione che rischia di ridurre il beneficio della frenata delle tariffe e di determinare una fortissima contrazione del budget solitamente destinato da ciascuna famiglia ai consumi durante l’estate.

«Questa situazione pone una sfida per le attività economiche e il lavoro – sottolineano i vertici di Confesercenti – La nostra associazione ha già invitato gli iscritti ad adottare tutti i provvedimenti di prevenzione per ridurre al minimo il rischio espositivo dei dipendenti, a partire da misure che favoriscano la turnazione del personale e la rimodulazione degli orari di attività, per evitare i momenti più caldi della giornata. Il ricorso alla cassa integrazione, però, deve avvenire solo se strettamente necessario: bisogna dare priorità a turnazioni e orari di lavoro flessibili, in particolare nelle attività del turismo».

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