«Stiamo operando per i due alpinisti dispersi ma la situazione resta complicata». Così, Claudio Pagone, uno degli 11 soccorritori che con gli 8 lavoratori hanno trascorso la vigilia di Natale nel rifugio, a 2 mila 200 metri in alta quota. Mentre cercavano di raggiungere le due persone disperse da domenica pomeriggio sul Gran Sasso d’Italia, sono rimasti bloccati dalla bufera di neve, con la funivia fermata a causa delle forti raffiche di vento.
Sarebbero scivolati nel Vallone dell’Inferno. Si tratta degli escursionisti Cristian Gualdi e Luca Perazzini, 48 e 42 anni rispettivamente di cui non si hanno più notizie dalla sera del 22 dicembre.
«Ci è stato dato un telefono di emergenza per le comunicazioni», ha aggiunto a La Presse Pagone, originario di Sulmona, capoluogo della Valle Peligna nell’aquilano, che oltre all’opera di soccorso lavora come metronotte ed è anche un affermato pittore abruzzese. In apprensione per lui soprattutto il padre, politico locale, e la sorella psicologa impegnata su diversi fronti, anche contro la violenza sulle donne.
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