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Caso Almasri, verso l’autorizzazione a procedere per Mantovano, Piantedosi e Nordio. Archiviata Meloni

Archiviazione per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, mentre si preannuncia la richiesta di autorizzazione a procedere per i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio, insieme al sottosegretario Alfredo Mantovano. Questa la decisione del Tribunale dei ministri sui quattro membri del governo indagati per favoreggiamento, peculato e, per Nordio, anche per omissione d'atti d'ufficio, in…
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Archiviazione per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, mentre si preannuncia la richiesta di autorizzazione a procedere per i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio, insieme al sottosegretario Alfredo Mantovano.

Questa la decisione del Tribunale dei ministri sui quattro membri del governo indagati per favoreggiamento, peculato e, per Nordio, anche per omissione d’atti d’ufficio, in relazione alla mancata consegna del generale libico Osama Almasri, ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità.

A dare la notizia è stata la stessa premier tramite un post sui social, nel quale ha annunciato la propria archiviazione e ha definito «assurdo» lo scenario che vedrebbe i suoi ministri e il sottosegretario sotto inchiesta. «Oggi mi è stato notificato il provvedimento del Tribunale dei ministri per il caso Almasri: i giudici hanno archiviato la mia sola posizione», ha scritto Meloni, aggiungendo di desumere che «verrà chiesta l’autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri Piantedosi e Nordio e del sottosegretario Mantovano».

Il caso ha scatenato reazioni nel mondo politico. La premier ha contestato la tesi dei giudici, secondo cui lei non sarebbe stata informata preventivamente della decisione, definendola «palesemente assurda». Ha inoltre rivendicato la compattezza del governo, sottolineando che «ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata».

Meloni ha anche lanciato una frecciata all’ex premier Giuseppe Conte, ricordando il suo ruolo nella vicenda Open Arms, che aveva coinvolto l’allora ministro Matteo Salvini. Meloni ha ribadito la correttezza dell’operato dell’intero esecutivo e ha promesso di «ribadirlo in Parlamento, sedendomi accanto a Piantedosi, Nordio e Mantovano al momento del voto sull’autorizzazione a procedere».

Dure le reazioni delle opposizioni, con i leader di Avs e Più Europa che hanno criticato la posizione del governo. Nicola Fratoianni ha dichiarato che «è inutile che Meloni lo annunci con stizza», accusando l’esecutivo di voler «invocare l’impunità per i suoi ministri».

Angelo Bonelli ha puntato il dito contro il governo, definendo «assurdo» aver liberato «uno stupratore, anche di minori, un assassino, un trafficante di esseri umani», e ha invitato il governo a non nascondersi dietro l’immunità. Similmente, Riccardo Magi ha affermato che «Meloni rivendica la liberazione di un torturatore e stupratore».

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