Stop all’utilizzo delle keybox e all’identificazione da remoto dei documenti per l’accesso alle strutture ricettive a “locazione breve“.
È quanto prevede una circolare inviata alle prefetture dal capo della polizia Vittorio Pisani.
Nella circolare si legge che «appare con chiarezza che la gestione automatizzata del check-in e dell’ingresso nella struttura, senza autorizzazione de visu degli ospiti, si configuri quale procedura che rischia di disattendere la ratio della previsione normativa, non potendosi escludere che, dopo l’invio dei documenti in via informatica, la struttura possa essere occupata da uno o più soggetti le cui generalità restano ignote alla questura competente, comportando un potenziale pericolo per la sicurezza della collettività».
In conclusione, la circolare ribadisce che «in un momento storico delicato a livello internazionale, caratterizzato da eventi che a vario modo impongono un elevato livello di allerta, si conferma l’obbligo posto a carico dei gestori di strutture ricettive di ogni genere o tipologia di verificare l’identità degli ospiti mediante verifica di viso della corrispondenza tra persone alloggiate e documenti forniti, comunicandola alla questura territorialmente competente».
La circolare fa riferimento all’intensificazione del «fenomeno delle locazioni brevi su tutto il territorio nazionale legate ai numerosi eventi politici, culturali e religiosi in programmazione nel Paese, anche in vista delle celebrazioni del Giubileo della Chiesa Cattolica previsto per la città di Roma a partire dal 24 dicembre 2024» e alla «difficile situazione internazionale», da cui la «necessità di attuare stringenti misure finalizzate a prevenire rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica in relazione all’eventuale alloggiamento di persone pericolose o legate ad organizzazioni criminali o terroristiche».
I sindaci: «Dal Governo segnale di attenzione alle nostre richieste»
La circolare, per la sindaca di Firenze e delegata Anci alle politiche abitative, Sara Funaro, è «uno strumento utile e importante per far fronte a una questione sempre più sentita, ovvero la presenza delle Keybox, che risponde anche alle richieste che avevamo fatto emergere nei giorni del G7 del Turismo a Firenze e che va nella direzione del lavoro che come amministrazione fiorentina abbiamo intrapreso con il “decalogo” sul turismo sostenibile approvato in Giunta».
Le Keybox, aggiunge, «rappresentano un problema sia sul fronte del decoro che su quello, fondamentale, della sicurezza dei cittadini».
Per la delegata Anci alle politiche abitative, «da parte del ministro Piantedosi e della ministra Santanchè arriva su questo tema un segnale di attenzione. Lavorare su un turismo sempre più sostenibile e a misura di cittadino è un obiettivo da perseguire su cui la collaborazione interistituzionale è fondamentale», conclude.
Anche il sindaco di Bari Vito Leccese esprime soddisfazione in merito alla circolare diffusa dal ministero dell’Interno sull’identificazione delle persone ospitate presso le strutture ricettive.
«La necessità dell’identificazione personale degli ospiti nasce per scongiurare rischi relativi alla sicurezza», afferma: «Si tratta di una regola che può contribuire a mitigare l’esplosione delle locazioni turistiche, che accelera i cosiddetti processi di gentrificazione di interi pezzi delle città e dei centri storici in particolare. Pur trattandosi di una misura indiretta, consentirà di ampliare i controlli, in parte assegnati anche alle Polizie locali».
Per Leccese «restano in verità aperti i problemi legati all’eccessiva apertura normativa riconosciuta allo strumento delle locazioni brevi – aggiunge -. Su questo è auspicabile un intervento normativo correttivo, come ho avuto modo di chiedere qualche giorno fa alla presidente Meloni. Un’ulteriore considerazione riguarda la “bolla” delle locazioni brevi, che se da un lato svia l’attenzione rispetto alla necessità di migliorare i servizi per il turismo, dall’altro determina una concorrenza sleale tra operatori del sistema ricettivo (alberghi e b&b regolari) e iniziative improvvisate che spesso si sottraggono sia alle regole in materia di conformità edilizia che a quelle fiscali. Questo provvedimento, quindi – conclude – fornisce uno strumento in più per far sì che il turismo possa essere vissuto in modo sostenibile e che le nostre città non diventino prigioniere di un turismo incontrollato, a scapito della qualità della vita dei cittadini e di una migliore esperienza turistica».