Il 92,5% degli adolescenti italiani tra i 15 e i 19 anni utilizza strumenti di Intelligenza Artificiale, con una forbice molto ampia rispetto agli adulti, di cui solo il 46,7% ne fa uso. Tra le motivazioni principali, emerge il ruolo di conforto emotivo: il 41,8% ha chiesto aiuto all’IA nei momenti di tristezza, solitudine o ansia, mentre oltre il 42% vi si è rivolto per consigli su scelte importanti legate a relazioni, scuola o lavoro. La disponibilità costante, la capacità di non giudicare e la percezione di essere “capiti” rendono l’IA uno strumento significativo per molti giovani. Questi sono solo alcuni dati estratti dall’ultimo Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Senza filtri”, pubblicato il 14 novembre 2025,
L’indagine mette in luce anche il divario di genere sul benessere psicologico: solo il 34% delle ragazze mostra un buon equilibrio psicologico, contro il 66% dei ragazzi, e quasi una ragazza su sei ha fatto uso di psicofarmaci senza prescrizione nell’ultimo anno. Il 47,1% degli adolescenti è stato vittima di cyberbullismo e il 13% presenta un uso problematico di internet. Nonostante ciò, le relazioni con amici e familiari restano un punto di riferimento: più di 8 su 10 sono soddisfatti del rapporto con gli amici, mentre il 78% lo è con i genitori.
Sul fronte della vita culturale e fisica, solo metà degli adolescenti visita musei o mostre, il 46,2% non legge libri al di fuori di quelli scolastici e quasi uno su cinque non pratica alcuna attività sportiva. Il Mezzogiorno registra le percentuali peggiori, evidenziando disuguaglianze territoriali e sociali che incidono sulla crescita. La scuola, pur essendo centrale, mostra ancora divari significativi nella dispersione scolastica e nell’accesso a opportunità educative, soprattutto tra studenti di origine straniera.
Save the Children sottolinea l’urgenza di rafforzare il benessere psicologico e la rete dei servizi dedicati, promuovere spazi culturali e sportivi, e avviare un dialogo intergenerazionale sull’uso dell’IA. L’Atlante 2025 fotografa un’adolescenza onlife, consapevole e fragile allo stesso tempo, che cerca sostegno e nuovi spazi di protagonismo in un mondo sempre più digitale.










