Il consiglio dei ministri ha approvato il primo decreto legge per dire addio al numero chiuso per l’ingresso alle facoltà di Medicina e Chirurgia: «sarà il modello italiano» ha detto la ministra dell’Università Anna Maria Bernini al termine della riunione. Esso servirà a regolare il nuovo ingresso degli studenti alla facoltà per la professione medica. Il decreto licenziato dal Governo è il primo in vista di una legge delega che dovrà stabilire quali saranno le modalità di iscrizione.
Stop ai test
La riforma prevede l’abolizione del test d’ingresso con la previsione di un semestre ad accesso libero, consentito quindi a chiunque, e di conseguenza il superamento del numero chiuso, così come è stato regolato fino ad oggi. Questa novità prevede anche il conseguente aumento graduale dei posti disponibili, con la previsione di ulteriori 30mila studenti nei prossimi sette anni che, secondo le intenzioni dell’esecutivo, vedrà il rafforzamento del Sistema sanitario nazionale.
Tra le novità: di rilievo ci sono l’ottenimento di crediti formativi che dovranno essere conseguiti nei primi sei mesi di corso e che dovranno essere almeno 18 con esami simili sia come contenuti che come difficoltà in tutte le facoltà. Questo sarà una sorta di “lasciapassare” per proseguire gli studi in medicina, altrimenti, se non dovessero essere conseguiti, non ci si potrà iscrivere al successivo semestre.
Qualora non si superi tale soglia, gli studenti meno diligenti potranno tentare oltrepassare il ‘semestre filtro’ non più di tre volte. Mentre per chi avrà superato lo sbarramento verrà stilata una graduatoria unica nazionale e gli ammessi potranno restare nell’Ateneo dove hanno svolto i primi esami oppure optare per le cinque facoltà scelte come preferibili all’atto dell’iscrizione. Inoltre, la riforma prevede l’iscrizione obbligatoria e gratuita da parte degli studenti ad un secondo corso di laurea dell’area di scienza della salute, come a esempio quelli di laurea o di laurea magistrale a ciclo unico come a esempio farmaceutica e veterinaria, così da non perdere gli esami svolti.