«Giudico positivamente l’accordo raggiunto, perché un’escalation commerciale tra Europa e Stati Uniti avrebbe potuto avere conseguenze imprevedibili, potenzialmente devastanti». Così la premier Meloni nel punto stampa tenuto ad Addis Abeba, commentando l’intesa commerciale siglata ieri tra Bruxelles e Washington.
La base dell’accordo prevede dazi al 15%, comprensivi di quelli precedenti (intorno al 5%). Un’intesa dunque più sostenibile rispetto a ipotesi che sommavano un ulteriore 10% ai dazi già esistenti. Tuttavia, resta ancora molto da chiarire: l’accordo non è giuridicamente vincolante e molti aspetti tecnici sono ancora in fase di definizione.
«È fondamentale capire nei dettagli quali settori rientrano nei nuovi dazi e quali saranno le esenzioni, specie in ambito agricolo e farmaceutico», ha precisato, sottolineando anche l’importanza della tutela per l’Automotive. Altro punto aperto riguarda il tema degli investimenti e l’acquisto di gas, su cui – ha aggiunto – «non posso esprimermi finché non avrò dati certi».
Serve ora un doppio lavoro: definire il contenuto esatto dell’accordo e preparare risposte efficaci per i settori che potrebbero essere più colpiti. A livello nazionale ed europeo, sarà necessario prevedere strumenti di sostegno, semplificazioni normative e rilancio del mercato unico.
«L’Unione Europea non può più permettersi di perdere tempo. Bisogna accelerare e compensare con misure concrete i limiti di un’intesa che, seppur positiva, lascia ancora molte incognite», ha concluso.