In un’Italia in cui negli ultimi anni i “single” sono arrivati a rappresentare il 15% della popolazione nazionale, aumentano anche i divari con effetti non trascurabili dal punto di vista finanziario: diverse spese fisse, infatti, se divise a metà in una coppia, pesano molto meno sul reddito disponibile. Chi vive da solo, oggi spende in media ogni mese 564 euro in più rispetto a una coppia o una famiglia. Essere indipendenti si trasforma in un lusso e il divario economico pesa soprattutto su alcune categorie come mutuo o affitto, utenze domestiche e generi alimentari. A calcolarlo è Moneyfarm, società di consulenza finanziaria con approccio digitale.
Il contesto
Tra il 2022 e il 2023, la percentuale di famiglie con un unico componente è passata dal 33,1% al 34,4% del totale, con punte del 36% circa nel nord-ovest e nell’Italia centrale, mentre al sud si scende al 30,5%. A livello anagrafico, quasi una persona sola su due (47%) ha più di 65 anni: ben 4,1 milioni di anziani soli, di cui oltre la metà (54%) sono vedove. Una persona sola su tre (32%) ha tra i 45 e i 64 anni, mentre solo una su cinque (21%) ha meno di 45 anni.
L’esborso
Complice l’inflazione che negli ultimi anni non ha smesso di crescere, la spesa media mensile per chi vive da solo è passata dai 1.796 euro del 2021 ai 1.972 euro del 2023, con un minimo di 1.825 euro per gli over 65 e un massimo di 2.156 euro per chi è in età da lavoro, tra i 35 e i 64 anni. Cifre di molto superiori rispetto a quelle stimate per una coppia, che affronta costi mensili pari a 2.816 euro, quindi, nell’ipotesi di suddivisione equa delle spese tra i due partner, 1.408 euro a testa. Mantenere la propria autonomia, vivendo da soli, può essere considerato quasi un lusso: i single spenderebbero circa 564 euro al mese in più rispetto a chi convive. Analizzando i dati Istat, si notano alcune voci di spesa per cui la differenza tra single e coppie è più marcata. Anzitutto per vivere in due non serve un appartamento grande il doppio, per cui è inevitabile che la spesa per abitazione e utenze pesi molto di più sul bilancio dei single, con una differenza di ben 345 euro in più al mese (+65%). Se si sommano anche le spese destinate ad altri servizi per la casa, chi vive in due spende mediamente 587 euro a testa al mese, contro i 949 euro di chi vive da solo.
Il tempo libero
Avere un partner, però, conviene anche quando si tratta di pianificare una vacanza o di andare a cena fuori. È quello che nello studio di Moneyfarm viene chiamato effetto “dessert con due cucchiaini” che permette a una coppia di spendere “solo” 71 euro al mese per alberghi e ristoranti. Al contrario, per la pizza con gli amici o una camera in hotel, i single devono mettere in conto almeno 100 euro al mese, e cioè 29 euro in più (+41%). Per quanto riguarda i generi alimentari, bisogna tenere presente che il costo al chilo aumenta al diminuire della quantità acquistata, penalizzando i single: per cibo e bevande, chi vive solo spende in media ben 337 euro al mese, contro i 266 euro a testa di chi convive, con un maggior costo di 71 euro (+27%). Per le spese “indivisibili”, cioè legate alla persona, invece, il costo mensile non varia sensibilmente: ad esempio i single devono sostenere spese per trasporti e servizi sanitari superiori di appena, rispettivamente, il 6% e il 15% rispetto a chi è in coppia.