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A scuola niente studio matto e disperato. Meglio una dormita e un’ottima colazione

Maggio volge al termine e per migliaia di studenti italiani si avvicina il momento cruciale della pagella, degli scrutini e, per i maturandi, l’appuntamento con l’esame di Stato. Un periodo che spesso si trasforma in una vera e propria maratona tra verifiche e interrogazioni, con ritmi serrati e carichi di studio che possono mettere a…
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Maggio volge al termine e per migliaia di studenti italiani si avvicina il momento cruciale della pagella, degli scrutini e, per i maturandi, l’appuntamento con l’esame di Stato. Un periodo che spesso si trasforma in una vera e propria maratona tra verifiche e interrogazioni, con ritmi serrati e carichi di studio che possono mettere a dura prova il benessere fisico ed emotivo dei ragazzi.

A lanciare un allarme e a fornire preziosi consigli in un momento così delicato è il pediatra Italo Farnetani: «No allo studio matto e disperato, soprattutto nelle ore notturne», ammonisce l’esperto.

Pessime abitudini

Il mito dello studente indefesso che combatte il sonno a suon di caffè potenziati – il cosiddetto “caffè dello studente” – rischia di ritorcersi contro. «È più utile -spiega Farnetani – sfruttare bene le ore disponibili durante il giorno, piuttosto che crearne di nuove a scapito del sonno». Il pediatra sottolinea che le ore migliori per l’apprendimento in classe sono quelle dalle 10.30 alle 13, mentre per lo studio pomeridiano il momento ideale va dalle 15 alle 18. Al di fuori di questi orari, la capacità di memorizzazione cala e lo stress aumenta. Fondamentale anche la qualità del sonno: «Studiare fino a tardi sottrae ore preziose al riposo notturno, che è essenziale per fissare le informazioni apprese e affrontare la giornata successiva con lucidità». La routine del sonno deve essere rispettata: niente schermi a letto, no a tablet o smartphone sotto le coperte. «Sotto le lenzuola si va per dormire, non per restare svegli nel mondo digitale», insiste Farnetani.

Occhio alla dieta

Anche l’alimentazione gioca un ruolo chiave in questa fase finale dell’anno scolastico. «Solo un terzo degli studenti fa una colazione adeguata, e questo è un errore», ricorda il medico. La giornata dovrebbe iniziare con una sveglia a orario regolare, seguita da un pasto nutriente: pane con cioccolata spalmabile o un’alternativa gradita. «Lo stress può ridurre l’appetito, ma è importante garantire anche uno spuntino a metà mattina, come una pizzetta o una schiacciatina». Attenzione anche a pranzo e cena: pasti equilibrati aiutano a mantenere la concentrazione e a evitare cali energetici. Dopo lo studio, spazio al movimento. «Per ridurre la tensione è utile uscire di casa. L’ideale sarebbe un’ora di attività fisica al giorno, meglio se all’aperto». Passeggiate, giri in bicicletta, sport di gruppo o anche una semplice camminata sono tutte attività consigliate. Per i più piccoli e per gli studenti delle medie, è possibile condividere questi momenti con i genitori. I più grandi possono approfittarne per stare con gli amici.

«L’importante – sottolinea Farnetani – è non passare direttamente dai libri allo smartphone, perché serve staccare la mente e promuovere l’aggregazione sociale». Infine, il pediatra mette in guardia da scorciatoie e false promesse: niente integratori miracolosi, niente sveglie all’alba per ripassare. «Non esiste il farmaco che fa imparare meglio. Il vero segreto è uno stile di vita sano, costante e senza eccessi».In un periodo tanto delicato per gli studenti, il ruolo dei genitori è cruciale: «Devono creare un ambiente tranquillo, senza trasmettere ansia o aspettative irrealistiche. La serenità familiare è il primo alleato contro lo stress scolastico».

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