Spazio, l’Esa lancia il satellite EarthCare: la pugliese Exprivia processerà i dati

A mezzanotte e venti minuti il satellite EarthCare, ideato per guardare dentro le nuvole e migliorare lo studio del clima, sarà lanciato nello spazio con un razzo Falcon 9 dalla base spaziale di Vandenberg, in California.

Acronimo di Earth Cloud Aerosol and Radiation Explorer, EarthCare sarà lanciato nell’ambito della missione congiunta tra Agenzia spaziale europea (Esa) e la giapponese Jaxa.

Missione che parla anche un po’ pugliese grazie a Exprivia, azienda con sede a Molfetta, che si è aggiudicata il contratto Ecops del valore di 9,3 milioni di euro per la gestione operativa del Core payload data ground segment (Core Pdgs) del satellite Earthcare.

In qualità di capofila di un consorzio internazionale Exprivia avrà la responsabilità di gestire le operazioni, la manutenzione e le evoluzioni del sistema integrato che si occupa del processamento dei dati satellitari acquisiti dalla stazione di terra, per garantire che gli stessi siano elaborati e distribuiti in modo efficiente e accurato ad utilizzo della comunità scientifica di Earthcare, uno dei satelliti più avanzati della costellazione degli Earth Explorer dell’Esa e il suo contributo alla comprensione dei processi atmosferici e climatici sarà fondamentale per affrontare le sfide ambientali globali.

Equipaggiato con strumentazione di ultima generazione, il satellite Earthcare acquisirà dati strategici sul comportamento delle nuvole, degli aerosol e delle radiazioni dell’atmosfera, fornendo così informazioni vitali per i modelli predittivi dei cambiamenti climatici, un lavoro importante nel promuovere la sostenibilità ambientale e la conservazione della Terra per le generazioni future.

«La missione Earthcare – dichiara Roberto Medri, Head of Miu Aerospace&Defence di Exprivia – rivoluzionerà la nostra comprensione dei fenomeni atmosferici e climatici. Siamo grati per l’opportunità di collaborare con l’Esa e i nostri partner internazionali in questo progetto cruciale per il futuro del nostro pianeta».

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