Dopo il BioInItaly Investment Forum dello scorso aprile a Lecce, la Puglia si conferma regione strategica per il settore della bioeconomia con il Forum internazionale sulle biotecnologie industriali e al bioeconomia (Ifib) in corso a Bari.
Circa 200 gli stakeholder provenienti da 20 Paesi per affrontare le tematiche legate al cambiamento climatico e alla transizione ecologica nell’evento organizzato dal Cluster italiano di bioeconomia circolare Spring, da Federchimica-Assobiotec e da Innovhub-SSI, con la collaborazione di Regione Puglia, Puglia Sviluppo e dell’Agenzia Ice.
L’Ifib è uno degli appuntamenti di punta, a livello globale, dedicato interamente alla bioeconomia, un metasettore che, secondo le stime del rapporto sulla Bioeconomia 2022 realizzato da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Spring e Federchimica-Assobiotec, ha un valore della produzione di 364,3 miliardi di euro e dà lavoro a 2 milioni di persone. Si tratta di un settore resiliente perché si basa su catene del valore locali e consente la rigenerazione territoriale partendo dalla riconversione di siti industriali dismessi.
L’evento rappresenta una importante occasione per presentare ricerche scientifiche e best practice industriali in grado di favorire una crescita economica sostenibile rispondendo alle sfide che pone il nuovo millennio: aumento della popolazione mondiale e cambiamenti climatici, inquinamento, degradazione dei suoli, aumento della domanda mondiale di cibo e della quantità di rifiuti.
«La bioeconomia circolare – ha detto l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci in apertura dei lavori – è l’unico futuro possibile per lo sviluppo sostenibile del nostro pianeta. In Puglia ci crediamo a tal punto che la sostenibilità, le risorse rinnovabili e la bioeconomia circolare sono diventate linee guida delle nostre politiche».
La Puglia, ha aggiunto Delli Noci, «continua ad essere la prima regione in Italia per produzione di energia da fonte eolica e fotovoltaica ma occupa anche il quinto posto per le bioenergie, da cui produciamo 1.451 GWh. Oggi il 54,7 per cento di energia consumata in Puglia proviene da fonti rinnovabili. È un traguardo ma anche un punto di partenza per favorire ancora di più uno sviluppo economico sostenibile. Se guardiamo all’insieme dei settori della bioeconomia, in Puglia hanno un valore aggiunto di 5,3 miliardi di euro. Per numero di lavoratori impiegati nella bioeconomia, la Puglia è la prima regione del Mezzogiorno con 169mila occupati e la quarta in Italia. E i margini di sviluppo sono ancora ampi».
Puntare sulla bioeconomia circolare, ha concluso l’assessore regionale allo Sviluppo economico, «vuol dire discutere sull’unica crescita economica possibile perché in grado di coniugare sviluppo e vita sul nostro pianeta».
Al centro della prima giornata, oggi, il tema delle industrie bio-based, i biomateriali, l’energia, il cambiamento climatico e due tavole rotonde dedicate rispettivamente alla decarbonizzazione della plastica e al ruolo delle regioni nella decarbonizzazione dell’industria. I lavori del Forum continuano domani. Dalle 8,30 alle 13,30 saranno affrontati i temi legati all’agroalimentare e ai nuovi biomateriali, mentre due tavole rotonde si occuperanno di “Bioeconomia circolare: investire nella resilienza e nella transizione ecocologica” e della “Decarbonizzazione dell’industria aeronautica: il ruolo di Saf”.