Apre a Taranto la Scuola di volo suborbitale, Urso: «Più concreta l’ipotesi di uno spazioporto a Grottaglie»

La realizzazione di uno spazioporto a Grottaglie è «un’ipotesi affascinante che diventa sempre più concreta». Parola del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha inviato un videomessaggio in occasione dell’inaugurazione della Scuola internazionale di volo suborbitale del Politecnico di Bari che si è tenuta oggi al Castello aragonese di Taranto.

L’iniziativa si avvale del supporto della Marina militare, dell’Enac, di Aeroporti di Puglia e del Distretto tecnologico aerospaziale.

Si tratta di una scuola unica nel suo genere, che non ha simili in Italia e all’estero, e che conta una cinquantina di iscritti tra dottorandi, ricercatori e giovani professionisti che lavorano nelle aree del volo suborbitale e, in generale, della Space Economy.

Per tre giorni sarà coinvolto il Castello aragonese, sono poi previste le visite agli aeroporti di Galatina e Grottaglie.

E proprio della possibilità di individuare il futuro spazioporto nell’aeroporto di Grottaglie il ministro Urso ha detto di aver discusso a Washington dove ha «incontrato i più grandi attori commerciali, le più grandi imprese». Per il territorio potrebbe rappresentare anche un attrattore di «consistenti investimenti oltre a fare, ovviamente, in quel luogo un palcoscenico per appuntamenti internazionali».

Il ministro ha spiegato che «su questo progetto siamo in contatto con questi attori, le imprese americane. Per superare alcune difficoltà di natura regolamentare e tecnica credo che importanti sviluppi potrebbero registrarsi a breve. Ma il volo suborbitale apre anche altri orizzonti. Cito la ricerca ed effettivamente proprio il primo esempio di volo suborbitale che ha coinvolto tre astronauti e ricercatori italiani ha concentrato le sue attenzioni sugli effetti della microgravità». Effetti, ha ribadito il ministro, «che certamente non possono paragonarsi ai tempi lunghi degli esperimenti condotti sulla stazione spaziale internazionale ma che anche grazie ai loro costi, di gran lunga inferiori rispetto a quelli spaziali, consentono un accesso più diffuso».

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