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A Bari una nuova edizione del Drones Beyond entro fine anno: «La città capitale dell’aerospazio grazie alla ricerca europea»

Bari si candida a diventare capitale dell’aerospazio grazie al progetto Corus Xuam giunto alla conclusione dopo sette anni di ricerche. Ieri al Politecnico di Bari sono stati illustrati nel corso del convegno i risultati ottenuti dalle sperimentazioni effettuate in sei paesi: Belgio, Germania e Inghilterra, Spagna, Svezia e Francia. Per l’Italia era in corsa il…

Bari si candida a diventare capitale dell’aerospazio grazie al progetto Corus Xuam giunto alla conclusione dopo sette anni di ricerche.

Ieri al Politecnico di Bari sono stati illustrati nel corso del convegno i risultati ottenuti dalle sperimentazioni effettuate in sei paesi: Belgio, Germania e Inghilterra, Spagna, Svezia e Francia. Per l’Italia era in corsa il progetto del Dta (Distretto tecnologico aerospaziale pugliese) che ha contribuito a favorire, nell’ambito della parte italiana, procedure e soluzioni elaborate da Enav e D-Flight per gestire operazioni con droni di trasporto di beni medico-sanitari tra l’aeroporto sperimentale di Grottaglie (Grottaglie Airport Test Bed) e la città di Manduria.

«Una occasione – afferma Giuseppe Acierno, presidente del Dta pugliese – per promuovere e presentare le attività di ricerca sostenute dalla Commissione europea che coinvolge imprese e istituzioni con l’obiettivo di definire regole e tecnologie che un giorno permetteranno di vedere l’integrazione e la coabitazione sulle nostre teste tra i voli tradizionali e le nuove forme del traffico aereo. In questo percorso Bari – aggiunge – è centrale. Siamo riusciti, grazie a una partnership pubblico-privata, a costruire e a rafforzare negli anni una rete di eccellenza che è punto di riferimento di nuove risorse e investimenti nel settore. Siamo già impegnati nell’organizzare a Bari – conclude – una nuova edizione del Drones Beyond entro la fine dell’anno».

In concreto è emerso che presto i droni sconvolgeranno i sistemi di vita e saranno utilizzati per il trasporto di persone e merci, esattamente come gli aerei. Corus Xuam servirà proprio a mettere un passo decisivo nello sviluppo tecnologico per abilitare il traffico di droni e integrarlo nello spazio aereo tradizionale. Durante il convegno sono state esaminate le soluzioni per garantire il volo dei droni nelle città e negli aeroporti. Ovvero superare la parte antropizzata, palazzi ed insediamenti industriali, e le infrastrutture degli aeroporti con sistemi innovativi, ad esempio Atm, acronimo diair traffic management e Utm, unammedtraffic management, che servono proprio a radiografare il territorio. Il laboratorio del Dta è stato utilizzato come sala comando della sperimentazione italiana del progetto Corus-Xuam.

Le numerose attività sperimentali del Dta hanno permesso di sviluppare le capacità di volo dei droni concentrandosi sulla capacità di dialogo con il controllo del traffico aereo (Utm) o per la gestione ed il controllo del territorio, per il monitoraggio ambientale, la mobilità, o per usare i droni in operazioni complesse, ad esempio in scenari di guerra o catastrofi naturali e financo per sviluppare l’agricoltura di precisione. Giancarlo Ferrara, responsabile del progetto Corus Xuam per conto di Eurocontrol (l’organismo europeo che studia e sviluppa le regole per far crescere la sicurezza dei voli in collaborazione con gli organismi nazionali di 41 stati) ha spiegato che la sperimentazione italiana ha permesso di «verificare la fattibilità dl trasporto di materiale sanitario in un contesto più sicuro, efficiente, veloce e con minori costi sia economici che ambientali. Presto – ha detto Ferrara – questi servizi saranno messi a disposizione della collettività. In Francia, ad esempio, si sta puntando al trasporto di persone con velivoli senza pilota o che si integrino nella rete aerea tradizionale entro ilo 2024, quando a Parigi si svolgeranno le Olimpiadi. In Italia la società Aeroporti di Roma sta sperimentando questo tipo di trasporto con l’obiettivo di utilizzarlo nel 2025».

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