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Pasqua, papa Francesco benedice la folla: “Pace giusta per l’Ucraina”. Prima gli auguri con Vance

Nel giorno di Pasqua, papa Francesco si è affacciato dalla loggia delle benedizioni per l’Urbi et Orbi. “Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua”, ha detto il pontefice che non aveva le cannule nasali per l’inalazione di ossigeno a scopo terapeutico. Immediato l’applauso dei fedeli in piazza San Pietro. Papa Francesco ha poi affidato al maestro delle cerimonie, monsignor Diego Ravelli, la lettura del suo consueto messaggio: “Cristo risorto effonda il dono pasquale della pace sulla martoriata Ucraina e incoraggi tutti gli attori coinvolti a proseguire gli sforzi volti a raggiungere una pace giusta e duratura”. Nessun riferimento alla tregua annunciata dal presidente russo Vladimir Putin.

Papa Francesco si è affacciato alla loggia delle benedizioni al termine della messa, durante la quale è stato il cardinale Angelo Comastri a leggere la sua omelia: “Cristo è risorto, è vivo! Egli non è rimasto prigioniero della morte, non è più avvolto nel sudario, e dunque non si può rinchiuderlo in una bella storia da raccontare, non si può fare di Lui un eroe del passato. Al contrario, bisogna cercarlo e per questo non possiamo stare fermi. Dobbiamo metterci in movimento, uscire per cercarlo: cercarlo nella vita, cercarlo nel volto dei fratelli, cercarlo nel quotidiano, cercarlo ovunque tranne che in quel sepolcro”.

Prima di affacciarsi alla loggia delle benedizioni, papa Francesco ha incontrato provatamente James David Vance, vicepresidente degli Stati Uniti che in questi giorni si trova a Roma con la famiglia e che nelle scorse ore ha avuto un colloquio anche col cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano. Il faccia a faccia tra papa Francesco e Vance, accolto dal reggente della Casa pontificia padre Leonardo Sapienza, è durato pochi minuti, giusto il tempo per uno scambio di auguri.

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