“Un sepolcro e senza particolare decoro”: è quello che papa Francesco, stroncato all’alba del Lunedì dell’Angelo da un ictus cerebrale, chiede nel testamento di cui la sala stampa ha diffuso il testo nella tarda serata. Una manciata di righe che riportano la data del 29 giugno 2022 e in cui lo stesso papa Francesco spiega di averto offerto la propria sofferenza a Dio per la pace tra i popoli. I funerali di papa Francesco dovrebbero essere celebrati tra il quarto e il sesto giorno dalla morte, quindi tra venerdì 25 e domenica 27 aprile. Probabile che si svolgano sabato 26 ma sul punto, come spiega il portavoce del Vaticano Matteo Bruni, “decideranno i cardinali”.
“Sentendo che si avvicina il tramonto della mia vita terrena e con viva speranza nella Vita Eterna, desidero esprimere la mia volontà testamentaria solamente per quanto riguarda il luogo della mia sepoltura – scrive papa Francesco nel testamento – La mia vita e il ministero sacerdotale ed episcopale li ho sempre affidati alla Madre del Nostro Signore, Maria Santissima”. Papa Francesco dà poi indicazioni sulla sua sepoltura chiedendo che le sue spoglie mortali riposino “aspettando il giorno della risurrezione” nella basilica papale di Santa Maria Maggiore. “Desidero – aggiunge papa Francesco nel testamento – che il mio ultimo viaggio terreno si concluda proprio in questo antichissimo santuario mariano dove mi recavo per la preghiera all’inizio e al termine di ogni viaggio apostolico ad affidare fiduciosamente le mie intenzioni alla Madre Immacolata e ringraziarLa per la docile e materna cura”.
Il testamento di papa Francesco prosegue con le indicazioni sulla tomba: “Chiedo che la mia tomba sia preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza della suddetta Basilica Papale come indicato nell’accluso allegato. Il sepolcro deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus. Le spese per la preparazione della mia sepoltura saranno coperte con la somma del benefattore che ho disposto, da trasferire alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e di cui ho provveduto dare opportune istruzioni a Mons. Rolandas Makrickas, Commissario Straordinario del Capitolo Liberiano. Il Signore dia la meritata ricompensa a coloro che mi hanno voluto bene e continueranno a pregare per me. La sofferenza che si è fatta presente nell’ultima parte della mia vita l’ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli”.
