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Il fatto di Enzo Magistà

Il fatto di Enzo Magistà, regali di Natale o vendetta?

Bisognava aspettarselo. La Corte dei Conti ha bocciato il ponte sullo Stretto ipotizzato dal Governo, e il Governo, con la complicità del parlamento, ha bocciato la Corte dei Conti.

In una seduta che in altri tempi non si sarebbe mai tenuta (il 27 dicembre, sabato, e per giunta durante le festività natalizie) il Senato ha approvato la legge che riforma assetto, ruolo e competenze della magistratura contabile, rivoluzionandone, anzi, riducendone le funzioni e le sanzioni. Dopo l’abolizione dell’abuso d’ufficio, si tratta del secondo straordinario regalo fatto dalla politica a se stessa.

La Corte è una magistratura di controllo che verifica l’andamento e la regolarità della spesa pubblica. Per farlo, ha bisogno dei suoi tempi, come per la giustizia civile e penale. Con la nuova legge, trascorsi 30 giorni, tutto sarà ritenuto regolare. Ma come potranno i giudici contabili controllare in così poco tempo?

Non solo. Se la Corte dei Conti scopre che si sono spesi soldi inopportunamente, cioè un danno erariale, emette la sanzione di restituzione della somma. Con la nuova legge, la sanzione non potrà superare il 30 per cento del danno.

Regali di Natale per chi governa ed amministra. O vendetta. La Corte ha detto no al Ponte. Una bocciatura severa per Salvini e Meloni. Che non hanno perso tempo a prendersi la rivincita. Non è così, sostengono. Ma perché non votare, allora, la riforma a marzo?

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