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Il fatto di Enzo Magistà

Il fatto di Enzo Magistà, qualcuno pensi agli investitori dell’ex Popolare di Bari

Per Mediocredito Centrale non è stato facile digerire il boccone avvelenato ingurgitato con l’ex Popolare di Bari, oggi Banca del Mezzogiorno. Per i primi due anni sono costati sudore e sangue. Ma da qualche tempo le cose vanno meglio.

Il bilancio 2023 si è chiuso con un utile di 12,5 milioni, quello del 24 con un più 22,4 milioni, e la semestrale 25 è già a più 24,4 milioni. Insomma, con gli ultimi tre anni, Bdm si è fatta un gruzzoletto di almeno 80 milioni. Sono risultati che non possono che farci piacere.

Non c’è piaciuto, invece, quello che ha dichiarato l’amministratore delegato di Bdm, Carrus, sul contenzioso che Bdm fa finta di non avere coi vecchi soci di BpB. Settantamila cittadini hanno perso, senza colpa, i loro risparmi investiti in azioni della Popolare Bari che oggi valgono praticamente zero. BdM non c’entra nulla con quel crack, anzi si è fatta carico di rimettere in sesto la banca, restituendole operatività, credibilità e, da qualche anno, anche guadagni. Ottimo.

Ma sentirsi dire da Carrus che a BdM dei soci BpB non gliene importa un fico secco, dispiace. Se BdM ha iniziato a fare utili, lo deve anche al fatto che molti soci ex BpB sono rimasti fedeli alla banca, continuando ad avere rapporti con la nuova proprietà e gestione.

La nave affondava, ma loro l’hanno tenuta a galla. Ci si può non ricordare di essi, e cioè di farli risalire sulla nave, adesso che il veliero, riportato a galla, sta prendendo il mare aperto?

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