L’autunno ci ha portato qualche pioggia, ma abbiamo ancora sete. Purtroppo piove nel posto sbagliato. Non piove come dovrebbe, ad esempio, in Basilicata, dove si raccoglie l’acqua che scorre dai nostri rubinetti, e dove gli invasi contengono, ad oggi, un terzo di acqua in meno rispetto all’anno scorso, quando già erano in situazione difficile.
Facendo la media delle stesse piogge che abbiamo avuto fino ad oggi, e quella dei consumi idrici (potabili e non), Aqp prevede che a gennaio la situazione sarà drammatica. Cioè, non avremo acqua a sufficienza, e dovremo affrontare, con gli invasi prosciugati, la primavera e l’estate. Prepariamoci al peggio.
Nonostante questo, nessuno si preoccupa di fare qualcosa. Le cose da fare (non per salvare la prossima estate, ma per iniziare a farlo dal 2027) sarebbero queste: a) costruire il famoso tubo dal Molise, già approvato e finanziato solo sulla carta; b) avviare la costruzione di almeno 4-5 dissalatori, sbloccando quello di Taranto fermato dagli ambientalisti; c) velocizzare il riuso delle acque reflue per l’irrigazione agricola; d) riparare o sostituire e tubature dalle quali perdiamo la metà dell’acqua che raccogliamo; e) avviare un’efficace campagna di educazione al risparmio idrico.
Per fare tutto questo, in tempi rapidi, servirebbe un commissario. Il Governo commissaria il Parco della Murgia, il Petruzzelli, la xylella, ma non pensa all’acqua, la sola emergenza che ne avrebbe bisogno.