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Il fatto di Enzo Magistà

Il fatto di Enzo Magistà, l’ascesa politica dell’ingegnere dell’Anas

In 16 anni, dal 2009 all’altro giorno, Antonio Decaro è passato da 2.481 a 919.665 voti di preferenza. Lo sottolinea Youtrend, un istituto di ricerca specializzato in campagne elettorali.

Decaro nel 2009 ottenne come candidato del Pd al Comune di Bari 2.481 preferenze. L’anno successivo, da candidato alla Regione ottenne 14.190 voti. La sua carriera politica, da quel momento, è stato un continuo crescendo. 88.377 voti come candidato sindaco del centrosinistra a Bari nel 2014. Nel 2019 altro successo: 114.946 voti per il secondo mandato da sindaco. Quindi le Europee dell’anno scorso: 499.661 preferenze in tutto il sud. E infine il 23-24 novembre i 919.665 voti come candidato presidente della Regione. Difficilmente altri uomini politici hanno mantenuto lo stesso trend.

Il tutto ottenuto con lo stesso stile, umile, poco appariscente, non aggressivo, ma chiaro e deciso.

Lavorava come ingegnere all’Anas e lo pregarono per candidarsi al Comune. In casa, il padre Giovanni veniva da una lunga esperienza politica fra i socialisti, e quindi lui conosceva trappole, intrighi, sofferenze di quel mondo, ed era riluttante. Ma ci provò e ci riuscì.

Lo tirarono per i capelli per candidarsi al Parlamento. Fecero la stessa cosa per candidarlo a sindaco. E ha dovuto convincerlo direttamente Elly Schlein perchè accettasse la candidatura come presidente della Regione.

Lui, per carattere, se ne starebbe tranquillamente a casa con moglie e figlie. La politica, talvolta, fa delle eccezioni. E sono quelle che premiano.

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