Se lo prendono, e prima o poi lo prenderanno, dovranno almeno dargli un diploma: il mago dell’evasione.
Il titolo se l’è davvero guadagnato. Toma Taulant, 41 anni, albanese, in 12 anni è riuscito a scappare per quattro volte dal carcere, sia in Italia che in Belgio. L’ultima fuga è stata scoperta domenica mattina, dal carcere di Opera, Milano. Ha segato le sbarre della cella e con una fune fatta di lenzuola legate si è calato in cortile. Poi con un’altra fune di fortuna ha scalato i sei metri del muro di cinta e si è lanciato giù per strada, dileguandosi.
La sua fuga è stata ripresa dalle telecamere del carcere. Erano le 6,30, ma il filmato lo hanno visto solo due ore più tardi, quando l’albanese era giù uccel di bosco. Deve scontare altri 23 anni di carcere per una serie lunghissima di reati che vanno dallo spaccio alla rapina, al furto e, dulcis in fundo, all’evasione.
Col sistema giudiziario e carcerario Toma Taulant ci gioca. Ormai per lui la fuga è uno sport. Un po’ meno per chi è costretto a inseguirlo e trovarlo. Ma questa vicenda la dice lunga sulla condizione delle nostre carceri, dove, nonostante il sovraffollamento, è difficile entrare, ma facile uscire.
Toma Taulant per il momento, però, un piccolo aiuto alla soluzione del problema l’ha dato. Da domenica, le carceri italiane hanno un ospite in meno.









