Dopo rottamazione e patrimoniale, ce la dovevamo aspettare un’altra parola magica nella Finanziaria. Ed eccola: condono.
In tempi di patrimoniale e rottamazione poteva non venir fuori anche un condono? E infatti due senatori di Fratelli d’Italia hanno diligentemente provveduto a colmare l’iniziale distrazione presentando un emendamento alla legge di bilancio che rispolvera il condono di Berlusconi del 2003.
L’anomalia di questa iniziativa non è sfuggita, però, all’analisi politica. Perché si tratta – di fatto – di un condono fatto su misura per la Campania, regione nella quale si voterà domenica prossima e nella quale il centro-destra ha riacceso la fiammella della speranza.
La Campania fu l’unica regione italiana a non applicare quel condono contro il quale fece ricorso alla Corte Costituzionale, ricorso parzialmente accolto. Adesso, l’emendamento promette ai campani di sanare gli abusi, ma solo se vincerà il centrodestra, perché la parola finale spetta alla Regione.
È vero, il condono si potrà applicare ovunque, ma altrove lo hanno già fatto, in Campania no. Come mai il centrodestra si ricorda solo oggi, dopo 23 anni, di dare ai campani le stesse opportunità degli altri italiani in tema di abusivismo? Si tratta di una promessa elettorale.
E allora, promessa per promessa, Fico potrebbe cogliere la palla al balzo e promettere ai campani che se l’emendamento dovesse diventare legge, e lui fosse eletto presidente della Regione Campania, lo applicherà.
