Non sarà certo un cronometro a far saltare i Giochi del Mediterraneo, in programma a Taranto, l’anno prossimo. Anche se sui cronometri si è scatenata una guerra fra il «Comitato Internazionale dei Giochi» e il commissario governativo che sta realizzando le opere necessarie e provvedendo ad acquistare le relative attrezzature. Fra queste, i cronometri hanno una importanza rilevante.
Il Comitato Internazionale ha i suoi collaudati fornitori e vorrebbe che i cronometri li fornissero loro. Il Commissario invece risponde al Governo ed alle leggi italiane che impongono che gli acquisti si facciano con gara d’appalto. Stesso problema anche per le riprese tv.
Quale strada percorrere? La questione è diventata talmente scottante che Comitato e Commissario non si parlano più e la soluzione è passata sui tavoli romani, dove mercoledì prossimo ci sarà un incontro con ministri, presidente del Coni e i due contendenti, Tizzano e Ferrarese. Le gare d’appalto solitamente le vince chi fa l’offerta migliore in termini di qualità/prezzo. Nel caso dei cronometri, che devono spaccare il millesimo secondo, la qualità è il requisito principale.
Tuttavia, non si può nemmeno ignorare che ci sono leggi da rispettare. Bisogna, quindi, trovare il giusto equilibrio. La commissione tecnica deve essere composta da esperti qualificati e ci si deve confrontare con il territorio. E non si perda altro tempo. Anzi, facciamo già scattare il cronometro.
