Una settimana dopo le elezioni regionali, passata la sbornia, da oggi ci si mette seriamente al lavoro per costruire, o ricostruire, il futuro politico della Puglia.
Decaro sta già lavorando agli assetti interni ed esterni del suo mandato. Ha già pronta la lista degli assessori, ma se la tiene, giustamente segretamente nascosta nella sua mente. Sta incontrando vecchi e nuovi eletti, vecchi e nuovi assessori, e con tutti sta facendo ragionamenti distensivi. Sta incontrando anche i tecnici che guideranno gli assessorati, e pare che anche a quel livello non mancheranno sorprese.
Al tempo stesso ha riattivato il canale di collegamento con Michele Emiliano, mai interrotto, anche se danneggiato da qualche frana, già rimossa. L’area di maggioranza sembra una centrale nucleare in piena attività. Il centrodestra una cabina elettrica spenta.
Finora solo Fratelli d’Italia, sabato scorso, ha fatto il tentativo di spiegarsi le ragioni dell’ennesima sconfitta politica pugliese. Dal resto della coalizione, silenzio assoluto. Anche la Lega per ora non accenna a dare segnali di riflessione. Forza Italia è totalmente assente. Spenta.
Il centrodestra inizia col piede sbagliato anche la quinta legislatura consecutiva d’opposizione. E invece dovrebbe reagire: è ancora in tempo. Leccarsi le ferite non serve, se non si ha idea di come curarle. Il problema è che in quell’area non tutti si sono accorti di star perdendo sangue.