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Torna il Bari International Gender Festival

Oltre l’umano. È un viaggio pluridimensionale quello che si compie col Bari International Gender Festival, dall’11 al 18 dicembre, a partire dal titolo, “Alleanze”. Si alleano le arti, dal cinema alla musica, dalle performance alla danza e si abbattono i recinti, dai confini geografici a quelli ambientali. La diversità viene declinata «sorpassando la prospettiva privilegiata…

Oltre l’umano. È un viaggio pluridimensionale quello che si compie col Bari International Gender Festival, dall’11 al 18 dicembre, a partire dal titolo, “Alleanze”. Si alleano le arti, dal cinema alla musica, dalle performance alla danza e si abbattono i recinti, dai confini geografici a quelli ambientali.

La diversità viene declinata «sorpassando la prospettiva privilegiata da un punto di vista occidentale, suprematista, abile e bianco – si legge nel manifesto – abbracciando l’urgenza di decolonizzare i saperi per rivolgersi all’intera bio-diversità (umana/animale/ambientale)». Gli eventi si svolgeranno in più location, AncheCinema, Spazio13, Teatro Kismet e Officine degli Esordi, in un caleidoscopico calendario di appuntamenti, tra cui spicca la performance prevista per l’apertura sabato alle 21.30 nello spazio di via Colonnello De Cristoforis 8: “Brutal Casual Magazine” di/con Lady Maru & Jacopo Benassi.
Riduttivo definirlo un concerto, perché il duo in questione è una band di post punk elettronico che suona e produce immagini in tempo reale, documenta la perfomance al momento, in un imprevedibile live set. A seguire Irokee & Phieni DjSet. Arriva per la serata finale la proiezione del film premiato all’ultima mostra del cinema di Venezia, sezione Queer Lion: “La derniere seance” di Gianluca Matarrese, che  narra la storia di Bernard, un uomo di 63 anni che nel cambiare casa fa i conti sol suo passato, una specie di sopravvissuto agli anni ’80- ‘90 che, per quanto disilluso, si stringe agli affetti e progetta un futuro, alternando racconti intimi di giorno a giochi erotici di notte. 
Le alleanze evocate dal titolo del festival si realizzano anche tra epoche diverse, infatti in omaggio alla rottura degli schemi, viene proiettato mercoledì 15 nella Mediateca “Morte a Venezia”, il capolavoro di Luchino Visconti e a seguire, in prima visione italiana, “Il ragazzo più bello del mondo” di K.Lindström/K.Petri, un documentario che ripercorre la vita e la carriera dell’attore Björn Andrésen, l’adolescente protagonista del film. Il ruolo di Tadzio procurò a Björn, al tempo giovanissimo e ingenuo, una fama tanto spaventosa da sconvolgergli completamente la vita e condizionargli per sempre l’intera esistenza. Il party finale avrà come ospite il dj di origini salentine Andrea Mangia aka Populous. Dopo aver collaborato con artisti della scena brasiliana e inglese, Populous collabora con l’artista milanese Myss Keta e Go Dugong, a cui sono seguite altre collaborazioni con artisti del panorama italiano indipendente.
Tutte le informazioni su www.bigff.it.

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