“Nel carcere di Taranto non si ferma la violenza dei detenuti: la sera del 5 dicembre c’è stata una rivolta nel nuovo padiglione Covid”. Così il segretario nazionale Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, Federico Pilagatti, in una nota diffusa nella tarda mattinata.”Dove è il garante dei detenuti sempre pronto a gettare la croce addosso alla polizia penitenziaria, per poi sparire in questi momenti tragici ? La cosa ancora più drammatica è che questa nuova sommossa è accaduta nel nuovo padiglione appena terminato, in cui i cancelli, i muri, non hanno retto alla devastazione, nonostante sia costato più di una decina di milioni di euro”, prosegue.Nel passaggio successivo, Pilagatti ricostruisce i fatti: “Verso le 21 del 5 dicembre, al quarto piano del nuovo padiglione (reparto Covid), un detenuto è stato visitato dal medico di guardia poiché non si sentiva bene. Dopo la visita, il detenuto è stato invitato a rientrare nella propria stanza, ma un altro detenuto ha cominciato a inveire con minacce pesanti contro il medico, pretendendo che il compagno di stanza fosse trasportato in ospedale e iniziava a lanciare le bombolette di gas accese che utilizzano per cucinare, contro l’agente di sezione, distruggendo nel contempo le sedie e il tavolo presenti nella stanza”, riferisce nella nota.”Così anche altri detenuti hanno preso parte alla violenta protesta rivolgendo all’unico poliziotto in servizio minacce di morte, per poi cercare di sfondare il cancello blindato di accesso alla stanza, scagliando contro, come un ariete, il letto in ferro”, va avanti il segretario nazionale del Sappe. “A questo punto l’agente di sezione ha chiamato rinforzi che faticavano a entrare nella sezione, poiché fatti oggetto di lanci di bombolette di gas accese, di oggetti vari e pezzi di legno ricavati dalla rottura delle sedie.Uno degli ispettori intervenuti è stato anche colpito alla gamba da una bomboletta di gas che fortunatamente non è esplosa. A quel punto è stato deciso di eseguire ulteriori accertamenti medici, tra cui un Ecg al detenuto, tutti con esito negativo. Solo grazie alla professionalità e alla pazienza del responsabile della sorveglianza e dei poliziotti intervenuti, la situazione è stata riportata sotto controllo. I poliziotti intervenuti sono stati tutti messi sotto monitoraggio, poiché i detenuti rivoltosi erano positivi al Covid”, sottolinea.
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Di Paolo Ruscitto15 Novembre 2024