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Violenza in corsia, il ministro Schillaci: «Serve rispetto. È un problema culturale»

«Chi si occupa della salute dei cittadini merita rispetto. Non è solo una questione di sanzioni, ma un problema culturale». Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ieri a Foggia ha sottolineato come il rispetto per chi indossa il camice bianco debba essere un principio condiviso dalla società, affinché chi cura possa operare con serenità e…

«Chi si occupa della salute dei cittadini merita rispetto. Non è solo una questione di sanzioni, ma un problema culturale». Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ieri a Foggia ha sottolineato come il rispetto per chi indossa il camice bianco debba essere un principio condiviso dalla società, affinché chi cura possa operare con serenità e sicurezza.

La politica

«Abbiamo scelto questa città – ha detto Schillaci – perché ci ricordiamo degli eventi tragici e inqualificabili della scorsa estate, dopo i quali sono seguiti provvedimenti legislativi che hanno inasprito le pene». Un concetto ribadito anche dal sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, che ha evidenziato l’importanza delle misure adottate dal governo: «Sono stato testimone diretto di quella violenza. Abbiamo licenziato in 15 giorni l’arresto in flagranza differita: oggi chi aggredisce può essere arrestato in flagranza anche 48 ore dopo». Gemmato ha poi spiegato che «c’è anche la procedibilità d’ufficio per chi aggredisce il personale sanitario, mentre prima era possibile procedere solo a querela di parte. Inoltre, c’è l’innalzamento delle pene».

I professionisti

Il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli, ha denunciato come i professionisti della salute siano diventati, ingiustamente, il capro espiatorio delle difficoltà del Servizio sanitario nazionale: «Le strutture sanitarie sono diventate luoghi della paura per il personale sanitario. I medici, per pazienti e familiari frustrati e disillusi, sono visti come i terminali di tutto ciò che non funziona nella sanità, solo perché presenti nelle strutture e fisicamente raggiungibili».

Emiliano e Piemontese

Il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha poi posto l’accento sulla necessità di garantire la sicurezza nei presidi sanitari. «Gli ospedali sono luoghi di assistenza e cura dove i comportamenti violenti sono semplicemente inaccettabili – ha evidenziato il governatore pugliese – La tutela di pazienti, medici, infermieri e operatori sanitari deve essere una condizione che va garantita sempre». Parallelamente alla sicurezza, Emiliano ha sottolineato l’importanza della formazione del personale sanitario per migliorare la comunicazione con i pazienti e prevenire eventuali episodi di aggressione.

Sulla stessa linea, l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Piemontese, che ha definito questa battaglia una sfida culturale e civile: «Abbiamo predisposto un piano che prevede sicurezza, prevenzione e formazione. L’Osservatorio monitorerà il fenomeno e proporrà misure di contrasto sempre più efficaci».

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